Crescono i numeri della moda italiana, export in aumento del 7.3% nei primi sei mesi dell’anno

Crescono i numeri della moda italiana nel mondo che segna nelle esportazioni un + 7,3% nei primi sei mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente, con un giro d’affari di quasi 28 miliardi. Tra le destinazioni si impone la Svizzera con quasi 4 miliardi: la forte crescita (+54,6%) e’ dovuta soprattutto a borse e pelletteria (l’export italiano nel settore passa infatti dai 900 milioni del 2018 a 1,8 miliardi del 2019). Seguono Francia (2,9 miliardi, +8,2%) e Germania (2,3 miliardi). Quarti gli Stati Uniti con 1,7 miliardi (+8,9%). I dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale italiano per l’internazionalizzazione delle imprese, su dati Istat, L’analisi riguarda i primi sei mesi del 2019 e del 2018.

Le prime due province in Italia sono Firenze e Milano con circa 4 miliardi di export in sei mesi (Firenze soprattutto per la pelletteria +57,2% e Milano +8%). Solo di abbigliamento, Milano esporta 1,5 miliardi in sei mesi. Poi c’e’ Vicenza con 2,3 miliardi complessivi (+0,9%), di cui 1,2 miliardi di articoli da viaggio e pelletteria. Seguono Treviso e Prato che superano il miliardo complessivo di export e sono specializzate rispettivamente in calzature (mezzo miliardo) e tessuti (365 milioni). Poi Reggio Emilia, Verona, Bologna, Biella e Como. Tra le regioni, la Toscana e la Lombardia, protagoniste della moda con 6,9 miliardi di export, rappresentano ciascuna un quarto del totale italiano. “La moda si conferma un settore di riferimento per l’export italiano e per il posizionamento del Made in Italy nel mondo – commenta Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia – Nei primi sei mesi del 2019 le esportazioni hanno fatto segnare un incremento di oltre il 7% rispetto a dodici mesi fa, confermando un trend che anno dopo anno continua a crescere. I mercati di riferimento restano quelli europei e gli Stati Uniti, ma Cina, Corea del Sud e Giappone stanno raggiungendo volumi interessanti e l’obiettivo nel breve periodo – conclude Da Pozzo – e’ intraprendere azioni di sistema che consolidino il posizionamento dei prodotti italiani in questi nuovi mercati”. 

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