Salute: cure palliative, ancora troppe differenze tra Regioni. La Campania fanalino di coda assieme a Piemonte, Toscana e Sicilia

A quasi otto anni dalla pubblicazione della legge che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore (n.38 del 15 marzo 2010), oggi al ministero della Salute e’ stato fatto il punto sullo stato di attuazione. Ne scaturisce un quadro fatto di luci e ombre: a fronte di un miglioramento della qualita’ e dell’offerta assistenziale per le cure palliative in regime residenziale e domiciliare e allo sviluppo delle reti regionali e locali, persistono forti disomogeneita’ regionali sulle caratteristiche e sulla tipologia dell’assistenza offerta nei vari setting assistenziali. E’ questa la principale criticita’ sottolineata da tutti gli esperti del settore e dal ministro Giulia Grillo che ha detto: “C’e’ tanta attenzione sul nascere, ma poca sul fine vita. E’ necessario soprattutto lavorare per assicurare su questo campo omogeneita’ sul territorio nazionale perche’ purtroppo ancora non c’e'”. A questa criticita’ si aggiunge anche quella che riguarda l’offerta formativa. Secondo il rapporto gli operatori sanitari che si occupano del settore sono ancora insufficienti, particolarmente critica risulta anche la situazione delle reti di cure palliative e terapia del dolore pediatriche. “La legge e’ del 2010 – ha sottolineato il ministro Grillo – e mi sembra assurdo che si parli ancora su come organizzare un corso”. Nel triennio 2015-2017 – secondo i dati del rapporto – il numero di hospice sul territorio nazionale ha raggiunto il totale di 240 strutture (erano 231 nel 2014) mentre il numero dei posti letto risulta di 2.777 (226 posti letto in piu’ rispetto al 2014).

A livello nazionale, nel 2017, risulta una carenza di 244 posti letto in hospice ma, come sempre, la situazione appare fortemente disomogenea, con Regioni in surplus (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio) e Regioni in grave deficit (Piemonte, Toscana, Campania, Sicilia). Per quanto riguarda il numero totale di pazienti assistiti a domicilio, il rapporto fa presente che nel 2017 e’ stato raggiunto il numero di 40.849 unita’. Rispetto all’anno 2014 si registra un aumento del numero totale di pazienti assistiti pari al 32,19% per un totale di 326 mila giornate di cure palliative erogate a domicilio, ma il numero di giornate di cure palliative erogate a domicilio resta comunque basso. 

 Ad oggi, l’unica informazione significativa sulla terapia del dolore riguarda il consumo territoriale di farmaci oppioidi, che ammonta nel 2017 a piu’ di 16 miliardi di dosi, 1,6% in piu’ rispetto al 2016. Tra i principali traguardi di questi anni, invece, vengono sottolineati: la definizione degli adempimenti regionali per l’accreditamento delle strutture sanitarie di cure palliative (Intesa Stato-Regioni del 15 febbraio 2015); il riconoscimento dell’esperienza triennale in cure palliative per i medici non in possesso di specializzazione, ai fini della certificazione professionale (decreto ministeriale del 4 giugno 2015), e l’aggiornamento dei Lea per quanto concerne le cure palliative, descritte nei diversi setting assistenziali (domicilio, hospice, ospedale) in cinque diversi articoli del DPCM 12 gennaio 2017 di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

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