Sir Roger George Moore avrebbe oggi compiuto 93 anni. E’ stato un attore britannico, noto per la partecipazione alle serie televisive Ivanhoe (1958-1959), Il Santo (1962-1969) e Attenti a quei due (1971-1972), nonché per essere stato il terzo interprete di James Bond

Sir Roger George Moore avrebbe oggi compiuto 93 anni. E’ stato un attore britannico, noto per la partecipazione alle serie televisive Ivanhoe (1958-1959), Il Santo (1962-1969) e Attenti a quei due (1971-1972), nonché per essere stato il terzo interprete, dopo Sean Connery e George Lazenby, di James Bond nella serie ufficiale. Con un totale di sette pellicole dal 1973 al 1985, è stato l’attore più longevo nei panni dell’agente 007. Inoltre è stato ambasciatore dell’UNICEF e si impegnava per la protezione degli animali.

Primi anni

Figlio di un agente di polizia, negli anni quaranta venne arruolato nell’esercito britannico poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, prestando servizio per un certo periodo nella Germania Ovest, per poi dedicarsi al teatro e in seguito al cinema, dopo aver studiato recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art (R.A.D.A.), dove conobbe l’attrice Lois Maxwell, sua compagna di corso nel 1944 e sua futura partner nel ruolo di Miss Moneypenny nei film di James Bond. Tra le sue prime apparizioni cinematografiche i film L’ultima volta che vidi Parigi (1954), Oltre il destino (1955), Il ladro del re (1955) e Diana la cortigiana (1956), dove iniziò a mettersi in evidenza grazie all’eleganza e alla prestanza fisica. Nel 1959 apparve nel film Vento di tempesta e nel 1961 in Desiderio nel sole e L’oro dei sette santi. Dopo la serie televisiva Ivanhoe (1958), trasmessa in Italia nei primi anni sessanta alla TV dei ragazzi a cui seguirono The Alaskans e Maverick, fu la serie Il Santo, dove interpretava il ladro gentiluomo Simon Templar, ad aprire definitivamente le porte del successo a Roger Moore. La prima serie di questo filone è datata 1962 e venne girata ancora in bianco e nero, mentre la seconda a colori prese il via nel 1966. L’attore vestì questo ruolo dal 1962 al 1969 e alcuni degli episodi furono adattati per il grande schermo. La carriera televisiva di Roger Moore si arricchì di un ulteriore successo grazie alla serie Attenti a quei due, telefilm, che nel 1971 lo vide al fianco di Tony Curtis. Questa serie in Italia arrivò solo nel 1973 e fu un trionfo.

Il successo di 007

Nello stesso anno Moore ereditò il ruolo di James Bond, l’agente segreto precedentemente portato al successo dallo scozzese Sean Connery. I produttori gli permisero di adottare qualche modifica rispetto al Bond di Connery, onde evitare le recensioni negative che già avevano colpito George Lazenby, il primo sostituto di Connery. L’esordio di Moore in Agente 007 – Vivi e lascia morire (1973) riscosse un successo strepitoso sia di critica sia di incassi. A questo punto la notorietà del personaggio e del suo nuovo interprete crebbe ulteriormente. Roger Moore interpretò nel frattempo altre quattro pellicole della saga, Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro (1974), La spia che mi amava (1977), Moonraker – Operazione spazio (1979), Solo per i tuoi occhi (1981), ma cominciò a essere stanco del personaggio.

Tuttavia venne convinto dai produttori a tornare nei panni di Bond anche nel successivo Octopussy – Operazione piovra (1983), a causa della contemporanea uscita dell’apocrifo Mai dire mai, dove nel ruolo di 007 tornò il mostro sacro Sean Connery; il risultato finale vide come trionfatore, per diversi milioni di dollari, Moore. L’ultimo Bond di Moore fu in 007 – Bersaglio mobile (1985), criticato dallo stesso attore per la sua violenza e in parte rinnegato in quanto, a 58 anni, si sentiva ormai troppo anziano per la parte. Fino a oggi, Moore è l’attore che ha interpretato più volte il ruolo di 007 nella serie ufficiale, oltre che l’interprete più anziano di James Bond al suo debutto. Aveva infatti 45 anni quando interpretò Agente 007 – Vivi e lascia morire. In un’intervista confessò che avrebbe voluto interpretare il cattivo in un film di James Bond con Daniel Craig, sapendo tuttavia bene che non sarebbe mai potuto succedere.

Dopo James Bond

Con il successo nei panni di James Bond, Roger Moore diventò l’eroe di molti altri film d’avventura, come Circolo vizioso (1969), Gold – Il segno del potere (1974), Gli esecutori (1976), Ci rivedremo all’inferno (1976), Sherlock Holmes a New York (1976), I 4 dell’Oca selvaggia (1978), Amici e nemici (1979), Attacco: piattaforma Jennifer (1980), L’oca selvaggia colpisce ancora (1980), A faccia nuda (1984). Nel 1996 l’attore inglese fu al fianco di Jean-Claude Van Damme nell’avventuroso La prova. Grazie al suo personale humor e alla sua ironia, si distinse anche in commedie come Toccarlo… porta fortuna (1975), I seduttori della domenica (1980), La corsa più pazza d’America (1981), Pantera Rosa – Il mistero Clouseau (1983), Doppia coppia all’otto di picche (1990), Bed & Breakfast – Servizio in camera (1991), Spice Girls – Il film (1997) e Boat Trip (2002), dopo il quale decise di abbandonare momentaneamente le scene. Nel suo curriculum trovano posto anche ruoli impegnati, come quelli sostenuti in L’uomo che uccise se stesso (1970). Dal 1990 Roger Moore fu Ambasciatore Umanitario per conto dell’Unicef, l’Ente Mondiale che tutela i diritti dell’infanzia. L’attore svolse questo incarico con costante impegno e si fece spesso promotore di campagne di sensibilizzazione. Nel 2003 la Regina Elisabetta II lo nominò Cavaliere dell’Impero Britannico, da cui il titolo di Sir. Nel 2009 l’associazione animalista People for the Ethical Treatment of Animals nominò Roger Moore “Persona dell’anno” per la sua campagna contro la produzione del foie gras, ottenuto dal fegato delle oche sottoposte ad alimentazione forzata in modo da indurne la patologia denominata steatosi epatica, a seguito della quale la catena di grandi magazzini Selfridges decise di eliminarlo dalla vendita. Nel 2010 partecipò all’esecuzione del brano musicale dei Beatles Let It Be, e fu presente nel videoclip della cover assieme a molte altre star del cinema e della televisione, per la serie norvegese Gylne tider (Gli anni d’oro). Nel 2011 tornò a recitare prendendo parte alla commedia natalizia Natale a Castlebury Hall, mentre nel 2013 partecipò al tv-movie The Saintremake della famosa serie-tv degli anni sessanta di cui era stato protagonista. Nel 2015 venne scelto come testimonial dall’operatore nazionale svizzero di telefonia fissa e mobile “Swisscom” per uno spot televisivo di pacchetti ALL IN ONE che offrivano TV digitale via IP, Internet a banda larga e telefonia IP. Nell’agosto 2016 uscì nelle sale cinematografiche il film The Carer di János Edelényi nel quale interpretò sé stesso.

Malattia e morte

Nel 1993 subì l’asportazione della prostata per un tumore, mentre nel 2003 gli venne impiantato un pacemaker per supplire a un’insufficienza cardiaca. Nel 2012 rivelò di avere il diabete 2 e di essere sotto cura per un carcinoma basocellulare. Apparve per l’ultima volta in pubblico al Royal Festival Hall di Londra nel novembre 2016. È morto di cancro il 23 maggio 2017 a Crans-Montana. I funerali si svolsero, per sua volontà, in forma privata a Monaco.

Vita privata

Sposato dal 2002 con la multimilionaria di origini danesi e svedesi Kristina Tholstrup, Moore aveva alle spalle tre precedenti matrimoni. Dal 1946 al 1953 fu legato a Doorn van Steyn[10]. Successivamente sposò la vocalist Dorothy Squires, che lasciò per l’attrice italiana Luisa Mattioli. La coppia si sposò nel 1969, quando la Squires concesse a Moore il divorzio. Dalla Mattioli ha avuto tre figli: l’attrice Deborah Moore (nata il 27 ottobre 1963), l’attore Geoffrey Moore (nato il 28 luglio 1966) e il produttore Christian Moore. Moore e la Mattioli divorziarono nel 1993. Fu grazie a questo matrimonio che Moore apprese a parlare correntemente l’italiano.

Impegno per gli animali

Per anni Roger Moore ha cercato di proteggere gli animali. È particolarmente noto per la sua lotta contro il foie gras, che riteneva essere una “malattia e non una prelibatezza”. Nelle sue campagne contro questa prassi “vomitevole” collaborava spesso con l’organizzazione per i diritti degli animali PETA. Il suo più grande successo in questo campo fu che, nel corso di una campagna, convinse la catena di grandi magazzini Selfridges a non vendere più foie gras. A causa della sua avversione per il foie gras arrivò persino a non richiamare i vecchi amici se continuavano a mangiarlo. Moore supportava l’organizzazione per la protezione della vita marina Sea Shepherd. In più supportava TigerTime e Animal Defenders International. Ha usato parole chiare sulla caccia al trofeo. Ha descritto le persone a cui “piaceva uccidere animali indifesi” come “malati di mente”. In più si impegnava contro l’uso di animali selvatici nei circhi. Ha chiesto il rilascio di un’orca di nome Morgan e raccolse denaro per riportare 33 leoni maltrattati nella loro terra natia. Alla Regina Elisabetta II chiese invece di sostituire i cappelli di pelliccia vera della sua guardia con cappelli sintetici. Nel 2012, insieme all’attrice Daryl Hannah, è stato ospite al santuario austriaco Gut Aiderbichl. Nel 2017 Roger Moore è stato eletto persona dell’anno dall’organizzazione per i diritti degli animali PETA.

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