Sequestrati dai carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare di Salerno e Torino tre quintali di alimenti a rischio per salute, i controlli dei militari in Campania, Puglia, Piemonte e Lombardia

I carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (R.A.C.) di Salerno e Torino, hanno sequestrato 120 litri di vino e circa 3 quintali di alimenti per mancanza di rintracciabilità, etichettatura difforme e cattivo stato di conservazione degli alimenti. Nel corso di controlli in Campania, Puglia, Piemonte e Lombardia, i militari hanno ispezionato 14 fra ditte, aziende agricole, oleifici e attività commerciali. Dalle verifiche effettuate sono emerse violazioni sia di natura amministrativa sia penale, che hanno condotto al sequestro in provincia di Salerno, di 20 kg di dolciumi per mancanza di rintracciabilità e 120 litri di vino rosso, detenuto in eccedenza rispetto alla giacenza contabile; in provincia di Napoli, 120 kg di patate prive di indicazioni utili a rinvenire la provenienza e recanti non conformità sanabili di carattere sanitario, rilevate dalla competente ASL; in provincia di Barletta e Trani, 100 kg di prodotti lattiero caseari e diffida per non conformità relative all’identificazione di partite di olio contenute all’interno di silos; in provincia di Foggia, 40 vasetti di cime di rape in olio di semi, commercializzati con etichettatura irregolare circa l’elenco degli ingredienti; in provincia di Como, svariati vasetti di miele di Manuka, non idoneo al consumo umano per valori di idrossimetilfurfurale (HMF) superiori al limite consentito. Denunciato il titolare dell’azienda. Inoltre, in provincia di Pavia, sanzionata per 23.300 euro un’azienda agricola, per violazione delle prescrizioni riportate in etichetta dei fitofarmaci detenuti (artt. 3 e 15, D.Lgs. 69/2014); in provincia di Cuneo, sequestrati 1,3 kg di infiorescenze essiccate di cannabis sativa e denunciati i due rappresentanti legali della ditta per frode in commercio (515 c.p.) e vendita di sostanze stupefacenti senza autorizzazione (art. 73 DPR 309/90). Sanzioni per oltre 32mila euro.

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