Sequestrati dalla Guardia di finanza beni per 22 milioni a cinque persone appartenenti al clan dei Casalesi gruppo Iovine

 E’ di 22 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma nei confronti di 5 appartenenti al “Clan dei Casalesi – Gruppo Iovine” nonché al contiguo e autonomo “Gruppo Guarnera” di Acilia. Il decreto di confisca è stato emesso dalla Corte di Appello capitolina. Il provvedimento, divenuto definitivo per effetto della sentenza della Corte di Cassazione, trae origine da una vasta indagine delle Fiamme Gialle, che, nell`ottobre 2013, nell`ambito dell`operazione “Criminal games”, aveva portato all`arresto di Mario Iovine, 61 anni, Sergio Guarnera, 65 anni, Sandro Guarnera, 68 anni, Franco Crispoldi, 63 anni, Arben Zogu, 47 anni, per i reati di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e illecita concorrenza con minaccia o violenza. Le Fiamme Gialle hanno accertato l`esistenza di una vera e propria joint-venture nel settore delle “macchinette mangiasoldi” – imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati anche mediante ricorso ad azioni intimidatorie e violente – tra esponenti di vertice della criminalità organizzata campana (“Gruppo Iovine”) e noti personaggi della “malavita” romana (“Gruppo Guarnera”).

In particolare, il boss Mario Iovine, detto “Rififì”, aveva progressivamente esteso le sue attività illecite nel settore delle slot machine dalla Campania al Lazio, coinvolgendo i Guarnera, Sergio e Sandro, già attivi in questo mondo. Dopo l`arresto di Iovine nel dicembre 2006, i fratelli Guarnera avevano promosso e organizzato un autonomo gruppo criminale, creato a perfetta imitazione del clan casertano con le stesse logiche delittuose, assieme all`”amico e socio in affari” Crispoldi e Zogu, avvalendosi di un braccio armato e violento composto dai cosiddetti “pugilatori”. La “pericolosità sociale” dei protagonisti delle vicende veniva aggravato dagli elementi acquisiti nell`ambito dell`operazione “Vento dell`Est”, diretta dalla DDA di Roma e condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, conclusa nel luglio 2015 con 9 ordinanze di custodia cautelare nei confronti, tra gli altri, dei fratelli Guarnera e di Zogu per estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Gli approfondimenti economico-patrimoniali hanno permesso di verificare come tutti gli indagati avessero accumulato un patrimonio di ingente valore, in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti percepiti, nonché conducessero un tenore di vita assolutamente non coerente con le loro possibilità economiche.

Il decreto eseguito in data odierna, che determina la definitiva acquisizione dei beni da parte dello Stato, ha ad oggetto la quasi totalità di quanto sottoposto a sequestro e a confisca di primo grado, rispettivamente, nel 2016 e nel 2018 a seguito di provvedimenti emessi dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su richiesta della locale D.D.A., vale a dire: – capitale sociale e intero patrimonio aziendale di 7 imprese; 9 unità immobiliari e 1 terreno a Roma e in provincia di L`Aquila; 2 autovetture e 2 motocicli; rapporti finanziari, per un valore superiore ai 22 milioni di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.