103 anni originaria di Salerno, operata al femore e dimessa, è il primo ricovero della sua vita

Ha sempre goduto di ottima salute, tanto da non aver mai varcato – nei suoi 103 anni di vita compiuti il 23 febbraio scorso – l’uscio di un ospedale. E’ stata la prima volta per Anna Grimaldi di Vigonza, in provincia di Padova, bisnonna di ferro, che ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dopo essere caduta in casa per rottura di femore. Al CTO di Camposampiero le e’quipe di Ortopedia e di Anestesia, dirette rispettivamente da Guido Rocca e Astrid Behr, l’hanno operata con successo e rimessa letteralmente in piedi. L’intervento e’ avvenuto con approccio multidisciplinare tra Ortopedia, Anestesia, Geriatria e Fisioterapia. Per curare quella frattura di femore sinistro e’ stato inserito un chiodo in anestesia parziale: al tavolo operatorio gli ortopedici Emanuele Boero e Stefano Bolcic, l’anestesista Francesco Santinello, l’ortogeriatra Federico Giaculli coordinati dai primari Rocca e Behr. A distanza di poche ore dall’operazione l’anziana paziente ha iniziato un protocollo di riabilitazione, utile a riportarla a deambulazione. E nel giro di una settimana e’ stata dimessa, camminando sulle sue gambe, servendosi di un girello. “Nonostante l’attenzione sia concentrata sull’emergenza Coronavirus, la nostra Sanita’ garantisce naturalmente gli interventi indifferibili. L’alta competenza professionale e un’ottima organizzazione hanno permesso di operare con successo questa grande anziana dalla tempra di ferro. Molti complimenti ad Anna – dichiara il direttore generale dell’Ulss 6, Domenico Scibetta – emblema di longevita’, forza e carica positiva, testimonianza vivente di quanto possano, al giorno d’oggi, la scienza medica, l’abilita’ chirurgica e l’umanizzazione dell’assistenza. La vita, insomma, continua con energia”.

La signora Grimaldi, originaria di Salerno, nel 1946 si e’ trasferita a Padova per amore di quello che sarebbe diventato nel giro di pochi mesi suo marito, e’ madre di due figli, Maria Angela e Giancarlo, nonna di Massimiliano e Veronica, bisnonna di Letizia e Francesco. Dal carattere deciso, si e’ dedicata agli studi universitari – negli anni Quaranta era iscritta all’Universita’ di Napoli alla facolta’ di Lingue orientali, ma poi la guerra ha scombussolato i piani, sospendendo le lezioni -, ha studiato pianoforte, e’ stata maestra elementare, poi si e’ dedicata alla famiglia. Giancarlo l’ha partorito in casa, solo con Maria Angela ha conosciuto una vera sala parto, poi piu’ nulla. Ottimista e operosa, ha sempre vissuto in piena salute. “L’aspetto sensazionale sta nella paziente che a 103 anni non era mai entrata in un ospedale: quando le abbiamo chiesto, a 48 ore dall’intervento, di alzarsi e iniziare a camminare, l’ha fatto – spiega il dottor Rocca – con grande volonta’: la signora e’ estremamente vigile, completamente autonoma, un fatto eccezionale alla sua eta’”. “L’intervento – illustra il dottor Boero – e’ consistito nell’introduzione nel canale femorale di un chiodo in titanio, poi bloccato con una vite sul collo del femore: questo ha consentito di recuperare la mobilita’ dell’arto e il carico entro 48 ore”. “La signora era sostanzialmente un buono stato di salute di partenza per cui – sottolinea il dottor Giaculli – non ha avuto problemi di ripresa post-operatoria, avvenuta velocemente”. “Abbiamo appena detto il rosario insieme, la testa c’e’, e le gambe anche. Mia mamma – commenta la figlia Maria Angela – ha un carattere forte, e’ molto determinata: l’ho vista piangere pochissime volte nella sua vita, quando sono morti i suoi genitori e mio padre. Ogni mattina ha volonta’ di alzarsi, fare un programma, ha sempre avuto energia, non si e’ mai pianta addosso, e anche in questi tempi di Coronavirus non si lascia contagiare da pensieri negativi. Prima di entrare in ospedale lavava il bucato a mano, faceva i letti, preparava il ragu’, e speriamo che lo faccia ancora per molto tempo”.

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