Cochi Ponzoni, pseudonimo di Aurelio Ponzoni, comico, cabarettista, cantante e attore italiano, compie 79 anni. Celebre nel duo “Cochi e Renato”

Cochi Ponzoni, pseudonimo di Aurelio Ponzoni , è un comicocabarettistacantante e attore italiano, compie 79 anni. Orfano del padre, Marco Ponzoni, in tenera età ultimo di tre figli e unico maschio, la madre Adele Cattaneo gli diede il soprannome Cochi, che egli adotterà quando intraprende la carriera di attore. Iscritto alla scuola di ragioneria dell’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo, conosce Renato Pozzetto, iscritto alla scuola per geometri. All’età di diciotto andò a Londra; dall’esperienza in quella capitale europea trarrà ispirazione per creare il personaggio accurato ed elegante che lo rende famoso. Nel 1962 nasce il sodalizio artistico con Pozzetto. Cochi impara da Giorgio Gaber a suonare la chitarra. Il primo impiego stabile del duo è al “Cab64”, che apre nel 1964. Il duo ha successo e viene notato da Enzo Jannacci. Grazie all’amicizia con Enzo Jannacci, co-autore di molte delle loro canzoni, Cochi e Renato si dedicheranno anche alla musica, producendo in sala d’incisione le loro canzoni più famose.

Nel 1965 il duo approda sul palcoscenico del celebre Derby. Negli anni seguenti diventeranno i campioni di una comicità stralunata e surreale, fatta di una poetica povertà di mezzi, gag fulminee, esasperanti monologhi nonsense, canzoncine dai contenuti grotteschi (celebri sono Canzone IntelligenteLa gallinaLibe-Libe-LàNebbia in Val Padana e soprattutto E la vita, la vita) e scenette divertenti (come quelle del maestro e dell’alunno, che terminavano sempre con lo stesso giudizio: «Bene, bravo, 7+»). Dopo l’esordio televisivo in Quelli della domenica nel 1968, sono in TV anche l’anno seguente con È domenica, ma senza impegno (1969). Nel 1973 conducono un programma tutto loro: Il poeta e il contadino – l’incontro che non doveva avvenire. Nel 1974 portano al successo la canzone più conosciuta del loro repertorio, E la vita, la vita (scritta, come le altre, insieme con Enzo Jannacci) e appaiono in Canzonissima. Un anno dopo il duo “Cochi e Renato” si scioglie: ognuno decide di fare la sua strada.

Cochi decide di fare teatro e si trasferisce da Milano a Roma. Proprio in uno spettacolo teatrale lo nota il regista Alberto Lattuada, che lo vuole con sé nel 1976 per il suo film Cuore di cane (protagonista Max von Sydow). Nel 1987 si candida per il Partito Radicale, ma non viene eletto. Dopo un periodo di crisi ispirativa, torna in televisione nel 1992 nel varietà comico Su la testa!, condotto dall’amico Paolo Rossi.  In verità Cochi non scomparve del tutto dalla ribalta televisiva: nel 1980 fu tra gli animatori del programma di Enzo Jannacci Saltimbanchi si muore e negli anni ottanta collaborò con TeleRoma 56. Lavorò anche per la Televisione della Svizzera Italiana (TSI), nei panni di Cochi Tom Ponzoni, un improbabile detective privato. Inoltre nel 1985 è nel cast dello sceneggiato televisivo I due prigionieri. Nel 1996 Cochi partecipa a Mai dire Gol.

Dal 2000 torna in coppia con Renato Pozzetto in televisione (Nebbia in Val Padana e Stiamo lavorando per noi per la Rai, Zelig circus per Mediaset) e in teatro (NonostantelastagioneNuotando con le lacrime agli occhi – Canzoni e ragionamentiUna coppia infedele), partecipando anche al suo film Un amore su misura (2007). Nel 2010 partecipa al film campione d’incassi La banda dei Babbi Natale di e con Aldo, Giovanni & Giacomo. Ha due matrimoni alle spalle ed attualmente vive con la sua terza moglie; ha quattro figlie: Eleonora, Federica, Benedetta e Vera, e quattro nipotini: Arturo, Raimondo, Giulia e Martina.

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