Paura per l’attrice Catherine Deneuve colta da malore e ricoverata in un ospedale di Parigi

Catherine Deneuve e’ stata ricoverata in un ospedale parigino. Secondo quanto riportato da Le Parisien l’attrice si e’ sentita male nella notte tra martedi’ e mercoledi’ e sarebbe in condizioni gravi, anche se fonti vicine all’attrice parlano di semplice ‘botta di stanchezza’. Catherine Deneuve non e’ soltanto un’icona di stile e bellezza ma e’ soprattutto un’attrice capace di rifuggire dall’idea di diva che l’immaginario collettivo le ha attaccato addosso. In una recente intervista spiego’ come “le dive sono una cosa americana” rifiutando la venerazione che talento e bellezza provocavano negli spettatori. Nel 2013, alla soglia dei 70 anni, spiego’ come il motore della sua intera carriera fosse da sempre il desiderio della scoperta. “Alla vigilia dei miei 70 anni mi sento audace come quando ne avevo 20. Ho sempre cercato di andare fino in fondo a tutte le cose, non per provocazione ma per curiosita’”, dichiaro’. Per la sua bellezza unita a una gran classe nel 1985 fu scelta per rappresentare Marienne nella rappresentazione allegorica della Repubblica Francese. La 76enne attrice parigina e’ una delle artiste piu’ famose e apprezzate del cinema francese: vanta 13 candidature al Premio Cesar e una candidatura agli Oscar per la migliore attrice per ‘Indocina’ del 1992, 2 premi istituiti dall’Acade’mie des arts et techniques du cine’ma. Inoltre ha anche vinto un Orso d’argento a Berlino e la Coppa Volpi a Venezia nel 1998 per l’interpretazione di ‘Place Vendome’, film diretto da Nicole Garcia. Figlia di Maurice Droleac e Renee Deneuve, due doppiatori, il 22 ottobre del 1943 e scelse il cognome della madre per distinguersi dalla sorella, anch’essa attrice, Francoise Dorleac. L’unicita’ e la singolarita’ della persona si manifestarono nel suo debutto nel mondo del cinema quando, ancora adolescente, esordi’ nel 1956 con ‘Le collegiali’. 

Il grande successo arrivo’ grazie al regista Jacques Demy che la volle come protagonista nel film ‘Les Parapluies de Cherbourg’, premiato a Cannes. Grazie al film ci fu la consacrazione e il conseguente passaggio al cinema d’autore. La volle Pasquale Festa Campanile per la sua Lori ne ‘La costanza della ragione’, divento’ l’androfoba Carol in ‘Repulsione’ di Roman Polanski e – soprattutto – Severine Serizy, la ‘Bella di giorno’ di Luis Bunuel, nell’omonimo film del 1967 destinato a fare scandalo per i temi trattati. Quattro anni dopo, sul set di ‘La cagna’ di Marco Ferreri, conobbe Marcello Mastroianni con cui nascera’ una relazione d’amore pluriennale e da cui avra’ la figlia Chiara nel 1972. Come riportato da Repubblica spiego’ come ad unirli fu il comune “senso di liberta’, l’amore della vita”. Chiara fu la sua secondogenita. Il primo figlio e’ Christian Vadim, nato da una relazione con il regista Roger Vadim, anch’egli attore. Si e’ sposata una sola volta, nel 1965, con il fotografo britannico David Bailey, da cui divorzio’ nel 1972. In oltre mezzo secolo di carriera ha girato quasi 120 film, ultimo dei quali ‘Le verita” di Hirokazu Koreeda con cui e’ tornata a calcare il red carpet di Venezia. L’attrice dal mese scorso e’ impegnata sul set dell’ultimo film di Emmanuel Bercot, ‘De son vivant’, con Benoit Magimel. La Deneuve e’ sempre stata una donna libera e indipendente anche nelle idee. Al punto da far irritare le rappresentanti del movimento #MeToo quando fu co-firmataria del cosiddetto “Comunicato delle 100 donne”, dove intervenne nel dibattito sulle molestie sessuali inquadrandolo da un’altra prospettiva: “Questa febbre di mandare i ‘porci’ al macello, invece di aiutare le donne a diventare autonome, fa in realta’ gli interessi dei nemici della liberta’ sessuale – si legge nel documento da lei firmato – degli estremisti religiosi, dei peggiori reazionari e di coloro che pensano che le donne sono esseri deboli che chiedono di essere protette. Come donne non ci riconosciamo in questo femminismo che, al di la’ della denuncia degli abusi di potere, assume il volto di un odio verso gli uomini e la sessualita’”.

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