Oggi Napoli festeggia due suoi “figli” dello spettacolo: Beppe Barra, che compie 75 anni, e Vincenzo Salemme che spegne 62 candeline

Oggi Napoli festeggia due suoi “figli” dello spettacolo: Beppe Barra, che compie 75 anni, e Vincenzo Salemme che spegne 62 candeline. 

Peppe Barra  è un cantante e bravissimo attore teatrale. Giuseppe Barra in realtà nasce a Roma in piazza Dei Crociferi, il 24 luglio 1944 ma cresce a Procida, isola natia dei suoi genitori, Giulio, fantasista, e Concettaattrice e cantante. Da giovane a Napoli frequenta varie scuole di teatro e dizione iniziando così la sua carriera di attore. Inizia a recitare lavorando nel teatro di ricerca con Gennaro Vitiello e subito dopo come professionista al Teatro Esse; successivamente entra a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare[1].

Nella seconda metà degli anni settanta è protagonista della Gatta Cenerentola, l’opera teatrale di De Simone tratta da una fiaba del Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Dopo aver lasciato la NCCP nel 1978, partecipa alla Serata d’onore con Eduardo De Filippo, un programma televisivo dedicato all’autore napoletano, condotto da Vittorio Gassman. Nello stesso anno interpreta la parte di Giardino, nel film Giallo Napoletano. Nel 1980 vince il premio IDI Saint Vincent come attore e l’anno dopo il premio Maschera d’oro; partecipa inoltre al film La pelle in cui interpreta un sarto. Nel 1982 in occasione del Carnevale di VeneziaMaurizio Scaparro lo invita ad esibirsi in un assolo: nasce così Peppe e Barrascherzo in musica in due tempi, dove compare la madre Concetta Barra, che da allora parteciperà a tutti gli spettacoli del figlio. Nasce anche la compagnia teatrale Peppe & Barra che nel 1983 incide un omonimo disco per la Fonoprint. Sempre nello stesso anno Barra interpreta Sancho Panza nei frammenti teatrali del Don Chisciotte, diventato poi uno sceneggiato.

Nel 1988 esce un altro disco della compagnia Peppe e Barra intitolato Peppe e Concetta Barra n.1. Agli inizi degli anni novanta Barra incide un disco come solista intitolato Mo’ Vene con cui vince la targa Tenco come migliore interprete per l’anno in corso.

Il 3 gennaio 1994 al Teatro Mercadante, per un concerto in omaggio ad Eduardo Caliendo, si riunisce la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Partecipa, come ospite, al programma di Renato Zero “Tutti gli Zeri del mondo”. Dopo aver registrato per la Rai venti favole dal Pentamerone di Giambattista Basile, Barra esprime questa esperienza nello spettacolo teatrale Lengua Serpentina. Per questo spettacolo, il Festival delle Cinque Terre di Riomaggiore gli consegna il Premio Dioniso nel 2000. Fabrizio De André gli chiede l’adattamento e l’interpretazione in napoletano del suo brano Bocca di Rosa che verrà poi inserito nell’LP Canti Randagi. Nel 1999, dopo la scomparsa del cantautore, Genova organizza il suo Tributo a De André, e la famiglia De André vuole la presenza di Peppe Barra nella serata. Nel dicembre del 2000 interpreta il ruolo di Mister Peachum ne L’opera da tre soldi e l’anno successivo esce il suo secondo disco, Guerra. È anche direttore artistico della Rassegna internazionale della musica etnica, mentre a teatro rappresenta Il borghese gentiluomo. Nel 2002 dopo aver partecipato nel film Pinocchio di Roberto Benigni interpretando la parte del Grillo Parlante, riprende gli incontri con gli studenti nelle università. Nel 2003 scrive con Massimo Andrei una fiaba in lingua italonapoletana intitolata Le vecchie vergini, e al teatro Trianon rappresenta La cantata dei pastori. Dopo aver partecipato al capodanno 2004 in Piazza del Plebiscito, parte per New York dove rappresenta l’Italia in qualità di artista cantante e attore con la consegna della cittadinanza onoraria. Nel 2006 riceve, ad Aulla (MS), il Premio Lunezia Etno-Music (conferito da Rai Trade) per la qualità musical-letteraria della sua carriera. Nel 2009, Barra pubblica l’album N’attimo, prodotto dalla Marocco Music; il CD è stato stampato dalla Greendigital in versione ecocompatibile. Nel settembre del 2012 ha ricevuto a Grottolella, in provincia di Avellino, il Premio Armando Gill alla carriera. Il 24-3-2014 gli viene conferito dall’ Università Federico II di Napoli il master Honoris Causa in Letteratura, scrittura e critica teatrale[2]. L’evento è filmato dal CSI- SAM dell’Università Federico II di Napoli a regia di Fabrizio Pietrafesa.

Nel 2015 aderisce alla mostra La gente di Napoli – Humans of Naples, patrocinata dal comune di Napoli, dal comune di San Giorgio a Cremano e dell’assessorato all’assistenza sociale della regione Campania, tenutasi dal 29 aprile al 12 maggio al Palazzo delle Arti di Napoli. Al progetto partecipano anche altre personalità della cultura, dello spettacolo e della politica, come Luigi de MagistrisRosa Russo IervolinoVincenzo De LucaMario TreviEnzo GragnanielloMario Luzzatto Fegiz. Peppe Barra rappresenta un'”icona gay dello spettacolo partenopeo”.

 

Vincenzo Salemme, invece, nasce a Bacoli ed è un attorecommediografocomicoregista e sceneggiatore. Salemme si è diplomato presso il Liceo Classico Umberto I di Napoli, per poi iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli. Nel 1976 venne scritturato dalla compagnia teatrale di Tato Russo e debuttò come attore nella commedia Ballata e morte di un capitano del popolo, tratta da un romanzo di Luigi Compagnone. Nel 1977 si trasferì a Roma ed entrò a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo. Con la compagnia di De Filippo partecipò a Quei figuri di tanti anni fa‘ (come comparsa), Il cilindroIl contratto e Il sindaco del rione Sanità che furono poi trasmesse da Rai Uno tra il 1978 e il 1979.

La collaborazione con la compagnia di Eduardo De Filippo continuò fino al 1984 (anno della morte di Eduardo) e proseguì con il figlio, Luca De Filippo, fino al 1992. Nel 1990 forma l’associazione culturale E.T., per tentare di mettersi in proprio, formando una propria realtà teatrale. Il debutto avviene al Teatro dell’Orologio di Roma con lo spettacolo Sogni, bisogni, incubi e risvegli, pièce formata da due atti unici: Buonanotte e Il signor Colpodigenio. Il successo sarà tale da permettergli la formazione di una compagnia professionale, la Chi è di scena.

Il 1991 è l’anno di A chi figli, a chi figliastri, spettacolo contenente L’amico del cuoreTelefono azzurro e Passacantando. La prima commedia darà vita ad uno dei suoi film più noti. Passacantando invece è un monologo realizzato tramite una raccolta di storie al femminile scritte da Salemme. L’anno successivo è la volta di Lo strano caso di Felice C., da cui trarrà Cose da pazzi, altra pellicola di successo. La commedia era stata scritta nel 1989, anno della caduta del Muro di Berlino e cerca di racchiudere quel disagio psichico causato dal crollo delle certezze di tutti i comunisti dell’epoca.

L’anno successivo è la volta di La gente vuole ridere, al quale partecipano Stefano Sarcinelli e Francesco Paolantoni. Oltre ad essere un omaggio alla vita teatrale, riprende un tema tipico del suo maestro Eduardo, il confine tra sogno e realtà. Il successo sarà tale da portare a una ripresa diversi anni dopo, nel 2005, con La gente vuole ridere… ancora. È dello stesso anno Passerotti o pipistrelli. Con quest’opera Salemme usa il mezzo dell’handicap per approfondire i disagi umani.

Scrive infatti Paolo Petroni del Corriere della Sera “Anche questo Passerotti o pipistrelli, insomma, ripropone un modo di fare commedia con un occhio alla realtà. Anche quest’opera avrà una trasposizione cinematografica: A ruota libera. Passerotti o pipistrelli rientrerà l’anno successivo, nel 1994, nello spettacolo Fatti unici per atti comici assieme a L’ultimo desiderio, altro atto unico che per trama e stile, ricorda molto L’Amico del cuore. Il tema che lega i due atti unici è quello dell’amicizia. In questo stesso anno egli debutta al Festival di Benevento recitando nella commedia Galantuomo e Cafone di Biagio Belfiore diretto da Giancarlo Sammartano. Il 1995 è l’anno del gran successo con … e fuori nevica, nata da un’idea di Enzo Iacchetti. Nel 1996 scrive per Giobbe Covatta e Francesco PaolantoniIo&Lui. L’opera attinge ad un repertorio diverso, come nota Paolo Petroni, cercando di porsi in continuità con la tradizione farsesca napoletana. È dello stesso anno Fiori di Ictus per Cetty Sommella con la regia di Maurizio Casagrande. L’indagine concerne di nuovo il mondo femminile usando come delicato mezzo d’indagine il tradimento. L’opera nel 2006 con Passacantando diverrà un unico spettacolo, E’ femmene, titolo di un brano di Salemme, colonna sonora del film Ho visto le stelle. Nello stesso anno scrive con Marisa Laurito Pazza d’amore. Attraverso le confessioni di una donna che parla con la defunta madre si mettono in scena tutti i dubbi, i fallimenti e le perplessità della vita. Nel 1997 l’Amico del Cuore diverrà spettacolo completo. Nello stesso anno mette in scena un altro gran successo: Premiata Pasticceria Bellavista. Il testo indaga, senza troppi complimenti, la pochezza morale che si nasconde dietro al perbenismo borghese.

Nel 1999 inscena Di mamma ce n’è una sola Nel 2001 realizza Faccio a pezzi il teatro, mettendo in scena spezzoni delle sue opere. L’occasione è data dall’inaugurazione del teatro Ambra Jovinelli a Roma. Vincenzo Salemme ha recitato in diversi film: il suo esordio avviene negli anni ottanta, quando il regista Nanni Moretti gli affida ruoli nei film Sogni d’oroBianca e La messa è finita. Nel 1989 partecipa al film C’è posto per tutti, per la regia di Giancarlo Planta. Altri film in cui ha recitato sono Isotta di Maurizio FiumeIl tuffo di Massimo MartellaBaciami piccina di Roberto CimpanelliOlé di Carlo VanzinaEx di Fausto BrizziBaarìa di Giuseppe TornatoreLa vita è una cosa meravigliosa di Carlo Vanzina e A Natale mi sposo di Paolo Costella.

Nel 1998 esce il primo film da lui diretto, L’amico del cuore. La pellicola, uscita nelle sale cinematografiche nel dicembre 1998, incassa dieci miliardi di lire. Altri film diretti da lui sono Amore a prima vista (1999), A ruota libera (2000), Volesse il cielo! (2002), Ho visto le stelle! (2003), Cose da pazzi (2005), SMS – Sotto mentite spoglie (2007) e No Problem (2008). Famose sono molte sue commedie teatrali: “…e fuori nevica“, “Passerotti o pipistrelli?“, “Premiata pasticceria Bellavista“, “Faccio a pezzi il teatro!“, “Lo strano caso di Felice C.“, “Bello di papà“. È stato anche protagonista di due show televisivi, Famiglia Salemme Show (2006) e Da Nord a Sud… e ho detto tutto! (2009), entrambi andati in onda su Raiuno.

Nel 2014 ritorna alla regia con …e fuori nevica! e nello stesso anno prende parte al film di Natale Ma tu di che segno 6? con Massimo Boldi e Gigi Proietti per la regia di Neri Parenti. Nel 2016 dirige “Se mi lasci non vale” che lo vede protagonista con Paolo Calabresi, Carlo Buccirosso, Tosca D’Aquino e Serena Autieri. Sempre nel corso del 2016 è protagonista del film Prima di lunedì, recitando accanto a Fabio Troiano e Martina Stella. Nel 2017 partecipa al film drammatico Il contagio ed è protagonista di Caccia al tesoro, diretto da Carlo Vanzina e con, tra gli altri, Carlo Buccirosso e Max Tortora. Nel 2018 dirige ed interpreta Una festa esagerata, tratto dall’omonima commedia teatrale.

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