Auguri di buon compleanno a Renzo Arbore, vero ambasciatore di Napoli e della sua cultura musicale. Ha rivoluzionato il modo di fare televisione

Renzo Arbore, all’anagrafe Lorenzo Giovanni Arbore compie oggi 82 anni. Artista di grande respiro è, infatti,  un cantautoredisc jockeyconduttore radiofonicoclarinettistashowmantalent scoutautore televisivoattoresceneggiatoreregistacompositore e conduttore televisivo italiano.

Renzo Arbore è figlio di un dentista e di una casalinga. Prima di laurearsi in giurisprudenza a Napoli, cominciò a distinguersi come musicista proprio a Foggia, la sua città natale, nella storica Taverna del Gufo nel centro storico e nei pressi di Via Arpi, dopo essere stato, in precedenza, al seguito di un noto complesso jazz foggiano, l’orchestra Parker’s Boys, anche clarinettista. Il debutto sul palco avviene a 18 anni, in una dixieland band, nella città di Nocera Inferiore.

Si interessa di musica leggera e di jazz. Nel 1964 vince un concorso in Rai. Successivamente partecipa al corso di “maestro programmatore di musica leggera”. Conosce Gianni Boncompagni, che diventa suo compagno di banco. Per la tv di stato si occupano di trasmissioni di varietà (Bandiera giallaAlto gradimentoL’altra domenicaCari amici vicini e lontani…Indietro tutta!); nel 1996 è stato direttore artistico dei programmi Radio RAI. Nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante con L’Orchestra Italiana, conduttore radiofonico e televisivo – restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni Boncompagni: Bandiera gialla (1965), Per voi giovani (1967), Alto gradimento (1970) e televisive: Speciale per voi (19691970), una specie di processo ai cantanti del periodoL’altra domenica (19761979), il suo primo vero successo in cui creò uno stile alternativo in diretta concorrenza con la contemporanea Domenica in di CorradoQuelli della notte (1985), Indietro tutta! (1988) e la recente Speciale per me – meno siamo meglio stiamo (2005). È stato anche attore e regista cinematografico (Il pap’occhio1980“FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”1983).

Renzo Arbore insieme a Gianni Boncompagni è stato tra i primi in assoluto a passare in radio i brani dei Beatles, ritenuti all’epoca non adatti dai dirigenti Rai. Ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali Roberto BenigniGegè TelesforoGiorgio BracardiMario MarencoMarisa LauritoNino FrassicaMilly CarlucciDaniele Luttazzi e valorizzarne altri come Michele MirabellaLuciano De Crescenzo e la Microband, l’attrice Maria Grazia CucinottaNina Soldano, le conduttrici televisive Luana Ravegnini e Ilaria D’Amico, l’attore Francesco Paolantoni, la presentatrice Feliciana Iaccio, la cantante Pietra Montecorvino. Le sue esperienze nel mondo musicale hanno inizio nel 1972, con la “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove le lettere puntate stanno per “Nettezza Urbana”), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarinetto, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque.

Nel 1991 ha fondato L’Orchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l’altro, al mandolino. Già presidente di “Umbria Jazz“, ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band, “Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs“, scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale: il sassofonista Fabiano “Red” Pellini, il chitarrista Emanuele Basentini, il pianista e sassofonista Giorgio Cuscito, il batterista Alberto Botta e il pianista Attilio Di Giovanni, fra gli altri, hanno militato in questa poderosa swing band. Non scioglie, tuttavia, L’Orchestra Italiana, assieme alla quale continua a esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con L’Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto e al Teatro dell’Opera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l’album Vintage, ma non li dimostra, premiato col “Disco d’oro”. L’album esce però con il nome del gruppo modificato in “Renzo Arbore e gli Arborigeni”

Nel 2008 ha dato voce al dromedario Tutankamon nel film d’animazione La luna nel deserto diretto dal regista Cosimo Damiano Damato. Da molti anni è presidente di un’associazione dei disc-jockey italiani e si esibisce anche come suonatore di clarinetto jazz. Da oltre 20 anni è testimonial della Lega del Filo d’Oro, un’associazione onlus che assiste alcune persone sordocieche. Nel 2009 ha cantato nell’ultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Buon Compleanno. Il 28 luglio 2013 fa partecipare il tour Renzo Arbore e L’Orchestra Italiana alla 43ª edizione del Giffoni film festival. Sempre nel 2009 ha partecipato al documentario Beat Parade di Corrado Rizza e Luigi Rizza, prodotto da Istituto Luce, raccontando gli anni 1960 e la Beat Generation. Il 15 novembre 2010 Arbore torna in tv con la trasmissione …a lunga durata, Arbore e gli arborigeni su Rai Internationale in replica su Rai 5. Il 27 novembre 2015 il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca lo nomina, insieme a Giovanni Minoli e Lia Rumma, nel consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello dell’omonima cittadina della costiera amalfitana.

Arbore e la sua banda hanno lasciato un segno profondo nella televisione di qualità che si faceva fino alla metà degli anni 1990.

Già con le sue prime trasmissioni degli anni 1960, come Bandiera gialla e Speciale per voi, Arbore impone stile e idee estremamente innovativi rispetto ai canoni televisivi dell’epoca. Basti ricordare Speciale per voi (1969), nella quale per la prima volta famosi cantanti venivano messi sotto il fuoco incrociato di domande e osservazioni, anche cattive, da parte del pubblico in sala. Il più clamoroso successo arriva però dalla radio, con la trasmissione Alto gradimento, condotta insieme a Gianni Boncompagni.

Arbore ritornò alla televisione nei primi anni 1970: nel 1972 è chiamato da Lino Procacci a condurre la trasmissione musicale Amico flauto. Si giunge quindi alla trasmissione pomeridiana L’altra domenica che, in concorrenza con il format più tradizionale proposto dalla Rete 1 della RAI, introduceva un nuovo stile irriverente e goliardico anche nei programmi-contenitore della domenica pomeriggio, con la partecipazione di diversi artisti fra i quali Roberto Benigni nei panni del critico televisivo Andy Luotto il cugino americano, i collegamenti con Mario Marenco da Roma, Michael Pergolani da Londra, Françoise Riviere da Parigi e Isabella Rossellini da New York, le Sorelle Bandiera. Per la prima volta in una trasmissione televisiva il pubblico entra in contatto diretto con la televisione, in palio venti milioni di lire e tante risate.

Nel 1980 arriva la serie Tagli, ritagli e frattaglie, condotta insieme a Luciano De Crescenzo e Lory Del Santo; nel 1981 Telepatria International con le indimenticabili evocazioni spiritiche di Dante (Roberto Benigni), Cristoforo Colombo (Paolo Villaggio), San Giuseppe (Ugo Tognazzi)e con l’ultimo dei Mille (Carlo Verdone), in cui lancia le Gemelle Nete; e nel 1984 Cari amici vicini e lontani, programma sulla storia della radio, nuovamente con le Gemelle Nete (che interpretano la sigla finale del programma, Un bacio a mezzanotte). Ma è nel 1985 che giunge il grande successo con la trasmissione di Rai 2 Quelli della notte, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po’ cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza che, con i suoi sproloqui, fece divertire mezza Italia. Molti altri furono comunque i nuovi volti lanciati dalla trasmissione, come Riccardo Pazzaglia il filosofo partenopeo, Massimo Catalano l’intellettuale viveur, Maurizio Ferrini rappresentante romagnolo di pedalò affezionato al Partito Comunista, Simona Marchini romantica sognatrice, Marisa Laurito cugina in attesa perenne del fidanzato, e ancora Mario MarencoAndy Luotto oltre che lo stesso Renzo Arbore, grande trascinatore. La trasmissione segnò un’epoca e i tormentoni e le battute entrano nel gergo quotidiano. L’album prodotto con le musiche della trasmissione vendette 500.000 copie.

Nel 19871988 la trasmissione Indietro tutta! replicò l’enorme successo di Quelli della Notte. Il programma stigmatizzava l’invadenza della televisione di tipo più commerciale, ridicolizzandone usi e costumi; una parodia televisiva in cui Nino Frassica impersonava un improbabile quanto sgangherato “Bravo presentatore”; notevole il gruppo di ballerine brasiliane del Cacao Meravigliao che rappresentavano un surreale sponsor e le Ragazze Coccodè, un ridicolo corpo di ballo. Non mancavano inoltre personaggi come Mario Marenco che impersonava “Riccardino”, un bambino parecchio dispettoso che con tanto di grembiule e cartella passava il tempo a rincorrere il cane Fiocco. Il maestro Gianni Mazza era a capo dell’orchestra “Mamma li Turchi”, Francesco Paolantoni era Cupido, appeso all’altalena e intento a lanciare frecce che non andavano mai a segno. La scenografia rappresentava una nave e l’ammiraglio Arbore era attorniato da due belle ragazze che rappresentavano Miss Nord e Miss Sud; a guardia del sotterraneo erano le “Guardiane” (una delle due era una giovanissima e ancora sconosciuta Maria Grazia Cucinotta, l’altra Feliciana Iaccio).

Nel 1986 Arbore partecipa al Festival di Sanremo con la canzone ironica Il clarinetto e si piazza al secondo posto. Nell’esecuzione del brano sul palco sanremese è accompagnato da quelli che egli stesso chiama i “Tre amici e il cognato” di cui fanno parte Gegè TelesforoNando Murolo, Adriano Fabi e Piero Roberto. Seguono altri programmi televisivi come DOC e Marisa la Nuit. In quest’ultimo programma, condotto da Marisa Laurito, Arbore, che è la voce fuori campo, anticipa quello che sarà il modo di fare televisione della Gialappa’s Band.

Nel 1990 conduce Il caso Sanremo, dove in un processo simulato è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da un’improbabile corte e avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi. Nel 1992 in una trasmissione in 4 puntate, rende un sentito omaggio televisivo a Totò con Caro Totò… ti voglio presentare. Un programma per celebrare la grandezza artistica del più grande in assoluto: il Principe della risata. Nel 1996 conduce senza sosta per 22 ore La Giostra, in diretta via Satellite per Rai International di cui è diventato intanto direttore Artistico e Testimonial. Nel 2005 è la volta di Speciale per me – Meno siamo, meglio stiamo! (17 puntate dal 23 gennaio al 4 giugno) su Rai 1, definita dallo stesso Arbore una “trasmissione amarcord” con l’obiettivo di mostrare tutta la tv memorabile che la gente tende a dimenticare. Il senso della trasmissione è una sorta di mercatino di modernariato televisivo; anche la musica proposta è volutamente “vintage”. La trasmissione riscuote un buon successo anche se va in onda in terza serata (proprio a questa collocazione notturna allude il sottotitolo “meno siamo, meglio stiamo”), con una media di quasi un milione e mezzo di telespettatori dopo mezzanotte, il 25 per cento di share. Nel giugno 2008 è stato pubblicato il libro Renzo Arbore e la radio d’autore – Tra avanguardia e consumo, un volume monografico scritto da Salvatore Coccoluto, dedicato alle storiche trasmissioni radiofoniche di Arbore. Ha realizzato il gioco in scatola Ma non i coperchi, ideato con Giancarlo Magalli e pubblicato dalla International Team. Il 15 novembre 2010 Arbore torna in tv con la trasmissione …a lunga durata, Arbore e gli arborigeni su Rai International e in replica su Rai 5. Il 4 settembre 2011 la Rai ha dedicato ad Arbore una puntata monografica della trasmissione Speciale TG1 documentari realizzata dal giornalista Vincenzo Mollica. È del 2013 la sua biografia Renzo Arbore: vita, opere e (soprattutto) miracoli a cura del giornalista della Rai Gianni Garrucciu, contenente numerose testimonianze di tanti colleghi e amici di Arbore. Il 24 giugno 2015 si esibisce al Palazzo dei Congressi del Cremlino in Russia e, oltre a fare spettacolo in diretta tv nazionale, si presenta come ambasciatore Expo 2015.

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