Estorsione nei confronti di gestori di campi di calcetto, sette ordinanze di custodia eseguite dai carabinieri di S. Maria Capua Vetere (Caserta) nei confronti di esponenti del clan dei Casalesi. La banda è accusata anche di contrabbando di sigarette

A Capua (CE) e presso la casa circondariale di Civitavecchia (RM), i Carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di sette persone (due in carcere, due agli arresti domiciliari, tre all’obbligo di dimora nel comune di residenza con contestuale obbligo di presentazione alla p.g.), gravemente indiziate a vario titolo dei reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in concorso (artt.110, 56, 629, 416 bis.1) ed associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291 quater D.P.R. n.43/1973). Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal predetto Reparto dell’Arma dall’ottobre del 2018 al marzo del 2019.

In particolare le indagini, svolte attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni rese dalla persona offesa, l’analisi dei contenuti degli interrogatori resi da collaboratori di giustizia nonché mediante intercettazioni telefoniche, corroborate da attività di osservazione, perquisizione e sequestro, hanno consentito di: accertare la realizzazione, da parte di due degli indagati, di un tentativo di estorsione, commesso con minaccia derivante dal riferimento all’organizzazione camorristica “clan dei Casalesi, nei confronti del gestore di alcuni campi da calcetto, con annesso angolo bar, a cui era stato richiesto di rifornirsi di bevande, in via esclusiva, presso la società riconducibile a due dei correi; riscontrare come i destinatari del provvedimento cautelare, ciascuno con specifici compiti, avessero costituito un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, operante in Napoli e Capua; trarre in arresto, lo scorso 04 marzo, uno degli indagati per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri ( 291 bis D.P.R. n. 43/1973), in quanto trovato in possesso di 140 stecche di sigarette, per un peso complessivo di 35 kg.; appurare che tra il 12 febbraio ed il 5 marzo u.s., è stato realizzato il contrabbando di circa 95,600 kg. di sigarette, per un totale di 478 stecche.

I contenuti delle intercettazioni captate, che hanno consentito di riscontrare l’attendibilità della persona offesa a seguito dell’attività estorsiva posta in essere da taluni degli indagati, ha altresì evidenziato le modalità con cui i destinatari dell’odierno provvedimento cautelare svolgevano  l’attività di vendita di bibite all’ingrosso e quella inerente al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.  È stato infatti accertato che la richiesta di acquisto di TLE da parte del promotore e degli organizzatori dell’associazione avveniva tramite contatto sull’utenza telefonica in uso al fornitore il quale, previa intesa sul prezzo – che variava a seconda della marca dai 21 ai 28 euro a stecca -, approvvigionava il gruppo del quantitativo, di volta in volta, richiesto. Le sigarette, prive del marchio del monopolio di Stato, venivano poi vendute al dettaglio presso una vera e propria base logistica sita in Capua, luogo di residenza dei sodali.

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