L’Italia invecchia e le malattie croniche incidono per l’80% sulla spesa sanitaria

L’Italia e’ sempre piu’ vecchia (nel 2017, gli ultra 65enni erano oltre 13,5 milioni, il 22,3% della popolazione totale) e gravata da malattie croniche la cui gestione incide per circa l’80% dei costi sanitari. Lo sottolinea il XVI Rapporto Osservasalute 2018, frutto del lavoro di 318 ricercatori dell’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Universita’ Cattolica presso la sede di Roma. “Nel 2017 – si legge – il costo medio annuo grezzo della popolazione in carico ai medici di medicina generale del network HealthSearch affetta da almeno una patologia cronica e’ stato di 708 euro. Sono presenti differenze di genere nei costi generati per il SSN; infatti, i pazienti uomini affetti da almeno una patologia cronica hanno generato un costo medio annuo superiore a quello delle donne (738 euro contro 685 euro). I costi medi annui sostenuti dal SSN per i pazienti cronici aumentano progressivamente al crescere dell’eta’, raggiungendo il picco nelle fasce di eta’ 80-84 anni (1.129 euro) e 75-79 anni (1.115 euro), per poi calare leggermente nelle classi di eta’ successive. Dal lato dell’assistenza primaria, i dati raccolti dai medici di medicina generale riferiscono che mediamente in un anno si spendono 1.500 euro per un paziente con uno scompenso cardiaco congestizio, in ragione del fatto che questi pazienti assorbono il 5,6% delle prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN, il 4% delle richieste di visite specialistiche e il 4,1% per le prescrizioni di accertamenti diagnostici. Circa 1.400 euro annui li assorbe un paziente affetto da malattie ischemiche del cuore, il quale e’ destinatario del 16% delle prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN, del 10,6% delle richieste di visite specialistiche e del 10,1% degli accertamenti diagnostici. Quasi 1.300 euro – precisa il rapporto – vengono spesi per un paziente affetto da diabete tipo 2, il quale assorbe il 24,7% delle prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN, il 18,5% delle richieste di visite specialistiche e il 18,2% degli accertamenti diagnostici. Un paziente affetto da osteoporosi costa circa 900 euro annui, poiche’ e’ destinatario del 40,7% delle prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN, del 35,0% delle richieste di visite specialistiche e del 32,0% degli accertamenti diagnostici. Costa, invece, 864 euro un paziente con ipertensione arteriosa che assorbe mediamente in un anno il 68,2% di tutte le prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN, il 52,2% delle richieste di visite specialistiche e il 51,7% degli accertamenti diagnostici. 

Le proiezioni della cronicita’ – si legge ancora – indicano che tra meno di 10 anni, nel 2028, il numero di malati cronici salira’ a oltre 25 milioni (oggi sono quasi 24 milioni), mentre i multi-cronici saranno circa 14 milioni (oggi sono oltre 12,5 milioni). La patologia cronica piu’ frequente sara’ l’ipertensione, con quasi 12 milioni di persone affette nel 2028, mentre l’artrosi/artrite interessera’ quasi 11 milioni di italiani; per entrambe le patologie ci si attende oltre 1 milione di malati in piu’ rispetto al 2017. Tra 10 anni le persone affette da osteoporosi, invece, saranno circa 5,3 milioni, oltre 500 mila in piu’ rispetto al 2017. Inoltre, gli italiani affetti da diabete saranno oltre 3,6 milioni, mentre i malati di cuore circa 2,7 milioni. Quanto alle diverse fasce della popolazione, nel 2028, tra la popolazione della classe di eta’ 45-74 anni, gli ipertesi saranno 7 milioni, quelli affetti da artrosi/artrite 6 milioni, i malati di osteoporosi 2,6 milioni, i malati di diabete circa 2 milioni e i malati di cuore piu’ di 1 milione. Inoltre, tra gli italiani ultra 75enni 4 milioni saranno affetti da ipertensione o artrosi/artrite, 2,5 milioni da osteoporosi, 1,5 milioni da diabete e 1,3 milioni da patologie cardiache. L’aumento sensibile delle persone con problemi di salute – evidenzia il documento – avra’ sicuramente un impatto sulla domanda di cura e assistenza, sia di natura strettamente sanitaria che socio-sanitaria. I dati a disposizione permettono di proiettare la domanda di visite specialistiche, di giornate di degenza e di assistenza domiciliare. In particolare, nel 2016 il numero di contatti mensili con un medico specialista sono stati oltre 13 milioni, nel 2038 supereranno i 14 milioni. Le notti passate in ospedale, nel 2016, sono state oltre 41 milioni, nel 2038 supereranno i 47 milioni. Le persone che hanno fatto ricorso all’assistenza domiciliare, nel 2016, sono state oltre 1,8 milioni, nel 2038 supereranno i 2,2 milioni, mentre nello stesso anno saranno oltre 1,4 milioni quelli che domanderanno assistenza domiciliare di tipo sanitaria, contro gli oltre 1,2 milioni del 2016. L’aumento della domanda di cure e assistenza avra’ conseguenze sulla spesa sanitaria. Attualmente nel nostro Paese si stima che si spendono, complessivamente, circa 66,7 miliardi di euro per la cronicita’; stando alle proiezioni effettuate sulla base degli scenari demografici futuri e ipotizzando una prevalenza stabile nelle diverse classi di eta’, nel 2028 spenderemo 70,7 miliardi di euro. In generale, le proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato prevedono che il rapporto tra spesa sanitaria pubblica e il Prodotto Interno Lordo dovrebbe crescere dal 6,6% del 2017 al 6,8% nel 2030, fino ad arrivare al 7,3% del 2040. In altre parole, dovremmo passare dagli attuali 114 miliardi a 139 miliardi nel 2030 e 168 miliardi nel 2040″.

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