In Italia una persona su dieci presenta disfunzioni della tiroide
“In Italia le disfunzioni tiroidee colpiscono circa 1 persona su 10 e sono 10 volte piu’ frequenti nelle donne rispetto agli uomini”. Lo ha detto Luca Persani, ordinario di Endocrinologia all’Universita’ di Milano e primario presso l’Istituto Auxologico Italiano. Persani e’ anche il coordinatore dell’Italian Thyroid Preceptorship, l’evento scientifico ideato e organizzato da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, con l’importante contributo scientifico di un panel di esperti della materia e il patrocinio dell’Associazione Italiana Tiroide (AIT), per favorire la crescita professionale di nuovi ricercatori italiani in questo ambito. Per l’occasione, oggi a Roma si confrontano i principali gruppi accademici dedicati alla ricerca sulle tematiche piu’ innovative correlate ai disturbi della tiroide. La tiroide e’ uno degli organi piu’ importanti per il funzionamento dell’intero organismo, poiche’ regola i processi metabolici: produce, immagazzina e rilascia nel sangue ormoni essenziali per il corretto funzionamento di tutti i tessuti e organi del corpo. Piu’ di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi della tiroide e piu’ della meta’ sembra non essere consapevole della propria condizione. L’ipotiroidismo, in particolare, ha un’elevata incidenza nella popolazione occidentale e la forma piu’ diffusa nelle aree a sufficiente apporto iodico e’ la Tiroidite di Hashimoto, che colpisce soprattutto la popolazione tra i 30 e i 60 anni.
“Oggi abbiamo a disposizione strumenti diagnostici e terapeutici che ci consentono di curare in modo efficace la maggioranza dei pazienti affetti da malattie tiroidee”, spiega Persani. “Esistono tuttavia alcune condizioni meno frequenti o disfunzioni che intervengono in momenti particolari della vita che sono ancora sotto-diagnosticate o non hanno trattamenti adeguati”, aggiunge. Nel corso del Preceptorship, ampio spazio sara’ dedicato a queste condizioni per discutere i recenti progressi offerti dalla ricerca e individuare i bisogni insoddisfatti dei pazienti, con l’obiettivo di sviluppare nuovi progetti di ricerca, sia di base che traslazionale o clinica. “In un tempo in cui la limitatezza delle risorse e i numerosi problemi, di carattere non solo economico, sembrano attanagliare il nostro Paese e, piu’ in generale, il mondo occidentale – afferma Andrea Frasoldati, direttore dell’Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e presidente AIT – e’ bello poter constatare che c’e’ ancora spazio per iniziative che denotano passione, creativita’ ed entusiasmo”.