La lettera del comandante Generale dei Carabinieri Nistri alla sorella di Stefano Cucchi: “Attendiamo il corso della giustizia…soffriamo nel pensare che la nostra uniforme sia indossata da chi commette atti con essa inconciliabili e nell’essere accostati a comportamenti che non ci appartengono”

Comprendiamo l’urgenza e la necessità di giustizia, così come lo strazio di dover attendere ancora. Ma gli ulteriori provvedimenti, che certamente saranno presi, non potranno non tenere conto del compiuto accertamento e del grado di colpevolezza di ciascuno“.  E’ la parte conclusiva di una lettera che il Comandante Generale dei Carabinieri Nistri ha inviato alla sorella di Stefano Cucchi.  “Ciò vale per il processo in corso alla Corte d’ Assise. E ciò varrà indefettibilmente anche per la nuova inchiesta avviata dal Pubblico Ministero nella quale saranno giudicati coloro che oggi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere“. “Io per primo, e con me i tanti colleghi, oltre centomila, che ogni giorno rischiano la vita – conclude Nistri – soffriamo nel pensare che la nostra uniforme sia indossata da chi commette atti con essa inconciliabili e nell’essere accostati a comportamenti che non ci appartengono“.

 

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