Buon compleanno ad un Signore della Televisione, Alberto Angela. Prezioso il suo amore per Napoli e la sua opera di divulgazione di questi territori

alberto angela

Con vero piacere la nostra emittente porge gli auguri di buon compleanno al giornalista e conduttore televisivo Alberto Angela, figlio d’arte ma decisamente uno di quelli che hanno meritato e meritano il successo grazie alla sua capacità professionale, preparazione, cultura, ed elevata qualità di comunicazione. A queste qualità strettamente professionali si associano quelle di persona di alto spessore umano, dove il rispetto e l’educazione sono pilastri inossidabili. In particolare vogliamo ricordarlo anche per il suo valore che riguarda Napoli e la Campania in genere: il 15 maggio 2018, infatti, a seguito di una grossa mobilitazione partita via web nel 2015, gli è stata conferita la cittadinanza onoraria del comune di Napoli. Stessa onorificenza gli è stata offerta, il 9 ottobre 2018, dal comune di Pompei. La sua opera di divulgazione e del suo amore di questi territori e delle sue preziose risorse storiche e culturali, hanno contribuito in maniera notevole alla promozione ed al rispetto di questi luoghi.

Nato a Parigi nel 1962 e figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela e di Margherita Pastore, accompagnò spesso il padre nei suoi viaggi sin da bambino. Dopo essersi diplomato in Francia, si iscrisse al corso di Scienze Naturali all’università La Sapienza di Roma, laureandosi infine con 110 e lode e un premio per la tesi, poi pubblicata. Continuò gli studi frequentando diversi corsi di specializzazione in università degli Stati Uniti d’America (HarvardColumbia UniversityUCLA), approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia. È sposato e ha tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro. Parla correntemente italianoinglesefrancese e swahili.

Durante oltre 10 anni svolse attività di scavo e di ricerca sul campo, partecipando a spedizioni internazionali alla ricerca dei resti fossili di antenati dell’uomo (paleoantropologia) nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), a Ishango, nel 1983 e nel 1984; in Tanzania (Olduvai e Laetoli) nel 1986, 1987 e 1988; nel Sultanato dell’Oman nel 1989, in Etiopia (valle dell’Awash) e in Mongolia nel deserto del Gobi, alla ricerca anche di resti di dinosauri e di mammiferi primitivi, nel 1991.

Nel 1986 partecipò alla spedizione e allo scavo nella Gola di Olduvai, che portarono alla scoperta dei resti fossili di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa (OH62): una forma molto arcaica del genere Homo, con un’anatomia che suggerirebbe l’abitudine di salire ancora sugli alberi. Nel 1991, in Etiopia, durante una spedizione internazionale alla ricerca di fossili di uomini preistorici, la colonna di fuoristrada di ricercatori nella quale si trovava, alla guida di un mezzo, cadde in un’imboscata tesa da tribù bellicose (Issa e Boimah) con sparatoria dalla quale uscì illeso. Alla propria attività di studioso ha fatto seguito la professione per la quale è più noto, quella di divulgatore scientifico, in particolare attraverso la televisione. Ha realizzato in questo settore riprese e servizi in tutti i continenti, su siti archeologici e paleontologici, centri di ricerca, santuari naturalistici e anche su etnie e culture in via di estinzione come Wairuru (Ande Peruviane), Hmong e Dao Rossi (confini Vietnam e Cina), Hazda (Tanzania meridionale), Boscimani (Namibia) e Pigmei (Congo).

 

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