Le citta’ ideali in cui vivere: ricerca ‘Avvenire’, in testa Bolzano e Trento. Le città del Sud scontano un “forte gap occupazionale ed economico con peggiori servizi”, Napoli al 106° posto

Sul podio Bolzano (prima), Trento (seconda) e Pordenone (terza); nella top ten, a seguire, Firenze, Parma, Pisa, Milano, Bologna, Gorizia e Udine. E’ la classifica delle province dove si vive meglio stilata dal quotidiano “Avvenire” e pubblicata nel numero in edicola oggi in uno speciale di 8 pagine intitolato “Ben Vivere: l’Avvenire dei territori”. La mappa – realizzata in collaborazione con la Scuola di Economia civile di Firenze e Federcasse – propone una chiave di lettura del tutto inedita dello stato di salute del nostro Paese, facendo leva su un mix di parametri quali demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, servizi alla persona, legalita’ e sicurezza, lavoro, inclusione economica, capitale umano, accoglienza. Il tutto nella consapevolezza che la ricchezza pro capite e le opportunita’ di lavoro rivestono un ruolo importante si’ ma non esclusivo. La geografia cosi’ ridefinita delle nostre “citta’ ideali” propone molte conferme e diverse novita’, sfatando anche qualche luogo comune. I centri medi “sembrano garantire una qualita’ complessiva migliore – scrive Francesco Riccardi – come se le grandi metropoli pur ricchissime di opportunita’ pagassero il prezzo della maggiore densita’ in termini di peggiore qualita’ ambientale e minore attenzione alle relazioni”. Cosi’, per una Milano capace di issarsi sino alla settima piazza, troviamo Venezia 20esima, Roma 40esima, Torino 42esima, Palermo 93esima e Napoli addirittura 106esima (davanti solo a Crotone). Evidente l’impasse del Mezzogiorno, tutto nella seconda meta’ della hit, con Bari al numero 70 e dieci citta’ agli ultimi dieci posti. Citta’ e intere regioni – che – secondo gli autori del report – oltre al gap economico e occupazionale (il reddito medio nella provincia di Enna, 25.700 euro, e’ meno della meta’ di quello di Milano, 55.553 euro) scontano anche “peggiori servizi pubblici e un capitale umano piu’ povero”: a Bologna i giovani con laurea sono il 37,5% e i diplomati il 70%, nella provincia di Barletta-Andria i laureati sono meno della meta’, il 14,5%, e i diplomati appena il 40%. 

Non mancano i paradossi, in parte solo apparenti, con citta’ come Trento, Bolzano (le due capofila) e la stessa Milano che lamentano punte di dipendenza da alcol, forme di disagio psichico e numero di suicidi: ma per andare ancora piu’ in profondita’, e affinare il metodo di valutazione, l’inchiesta propone altre due graduatorie, quella della “Generativita’” (stile di vita comune capace di determinare effetti benefici sulla vita di altri esseri umani) e quella della “Responsabilita’ civile” dei territori: nella prima Bolzano guida davanti a Trento, Mantova, Pordenone, Ravenna, Milano, Macerata, Belluno, Pisa e Siena, nella seconda Trento precede Belluno, Bolzano, Mantova, Ravenna, Udine, Venezia. Parma, Cremona e Aosta. La ricerca verra’ presentata oggi anche al Festival dell’Economia Civile di Firenze durante l’incontro “Non solo Pil. Persone, felicita’ e futuro” moderato dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio. “Non ci interessa assegnare un qualche primato a uno o all’altro dei territori italiani – sottolinea Tarquinio – ma mettere a disposizione uno strumento che permetta di valutare da diversi punti di vista, cioe’ di forza o di debolezza a causa delle scelte della politica e delle iniziative o delle inazioni dei residenti, cio’ che concretamente e responsabilmente qualifica la vita delle nostre citta’ e dei loro circondari”. Una curiosita’: sul sito del quotidiano (www.avvenire.it), oltre a scorrere la classifica del Ben-vivere sara’ possibile interagire con essa, disegnando clic dopo clic, a seconda del “peso” assegnato ai diversi parametri, la propria citta’ dei sogni. 

 

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