Dubbi sulla morte dei fratellini caduti dall’ottavo piano del palazzo dove abitavano

Ci sono ancora dei dubbi sulla morte dei due fratellini, precipitati sabato dall’ottavo piano di un palazzo a Bologna. David e Benjamin, 14 e 10 anni, come si legge sul ‘Quotidiano nazionale’, non sarebbero caduti contemporaneamente. Secondo alcune testimonianze di vicini, tra il primo e il secondo tonfo sarebbero trascorsi “una trentina di secondi” o almeno 5 secondi. La Scientifica sta lavorando sulle distanze e sulle parabole di caduta dei due ragazzini, per capire se siano precipitati per sbaglio, mentre stavano giocando in balcone, o si siano dati una spinta. O se qualcuno li abbia buttati di sotto. I corpi erano a circa 5 metri dal garage che si trova al piano terra, in corrispondenza del loro terrazzo. Tra loro, c’era una distanza di almeno due metri: David più esterno, Benjamin più vicino al muro. Una circostanza che porta gli inquirenti a ipotizzare che il piccolo sia caduto prima del fratello maggiore. E’ improbabile quindi che i due stessero cercando di scavalcare il balcone per raggiungere quello del vicino.

Lo avrebbero potuto fare, è una delle ipotesi, per uscire di casa visto che il padre li aveva chiusi dentro mentre si faceva la doccia. Tuttavia, i ragazzini sarebbero caduti un po’ più in là, in corrispondenza del portone. E così non è stato. Ma perché uno è caduto prima e l’altro dopo? Il fratello ha tentato di salvarlo ed è precipitato? Il più grande ha spintonato il minore poi, preso dal senso di colpa, si è buttato? O hanno tentato un gioco rivelatosi fatale? Resta il fatto che i due fratelli non hanno urlato. E che, prima del volo di 28 metri, erano vivi. Respiravano, quando i vicini li hanno trovati. Una circostanza che esclude che fossero morti prima della caduta. Sul loro corpo, il medico legale Guido Pelletti non ha trovato altri segni di violenza, oltre a quelli dovuti al violento impatto con l’asfalto.

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