Dai rifiuti dell’umido il biometano, carburante per i mezzi pubblici, il primo possibile impianto a Napoli

Entro poco più di un anno potrebbe essere realizzato nel territorio metropolitano della città di Napoli il primo impianto di smaltimento rifiuti organici per la produzione di compost di qualità ad uso agronomico e biometano per autotrazione rivolto ai mezzi pubblici del trasporto urbano e dei compattatori per la raccolta dei rifiuti. Sono i tempi di realizzazione previsti da URBE-I (società specializzata nello sviluppo di impianti industriali, costruzione, con soluzioni “chiavi in mano” –dall’iter autorizzativo fino alla cantierabilità dell’opera, di impianti per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani) per il progetto, partito nel 2015, di un impianto di potenza pari a 250 Nmc/h di biometano in località San Pietro a Patierno. Dopo l’adeguamento al PRA (Piano di Rischio Aeroportuale) e la decadenza del vincolo di espansione cimiteriale il progetto presentato dall’amministratore della società, l’architetto Luigi Vartuli ha oggi tutte le carte in regola per poter essere finalizzato. “La tecnologia applicata – sottolinea Vartuli – non prevede alcun tipo di combustione e rilascio di sostanze nell’atmosfera. Il biocompost può essere utilizzato come concime per piante o colture intensive sotto serra, mentre il biometano andrebbe ad alimentare l’autotrazione dei mezzi pubblici con un risparmio sui costi del carburante che potrà raggiungere il 50 % dei costi attuali”.

Localizzato in un’area idonea dal punto di vista urbanistico, (l’impianto ha ottenuto la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) favorevole) compresa tra l’aeroporto di Capodichino, la tangenziale e il cimitero cittadino, il sistema, con un costo complessivo di 25 milioni di euro e senza l’intervento della finanza pubblica, è caratterizzato da contenitori anaerobici e potrebbe rappresentare il primo tassello della strategia comunale e regionale di gestione del ciclo virtuoso dei rifiuti organici, che già prevede la realizzazione da 8 a 10 strutture di questo tipo. “Considerando lo stato di avanzamento progettuale, l’impianto potrebbe entrare nella fase realizzativa entro tre mesi dal via libera autorizzativo comunale, in modo che l’impianto possa beneficiare degli incentivi nazionali sulla produzione di biometano entro dicembre 2020. URBE-I, è interessata a interloquire attivamente con l’amministrazione, con società con controllo pubblico/private del settore con l’obiettivo di garantire una gestione e il costante ed ininterrotto funzionamento dell’impianto nel miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente, rendendo la frazione organica parte dell’economia circolare della città metropolitana di Napoli.

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