«La camorra, la ‘ndrangheta, la mafia sanno che al Governo ci sono dei nemici disposti a tutto pur di portargli via l’ultimo paio di mutande. Siamo in battaglia e in un percorso che vive un momento felice». Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha tuonato da Napoli, nel corso della sua visita.
«Da dicembre a febbraio a Napoli abbiamo inviato 200 agenti in più e la pianta organica per la Questura di Napoli è prevista a 600 agenti da aggiungere» ha detto il ministro degli Interni al termine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. «Non dico che facciamo miracoli – ha aggiunto Salvini – ma questa è una risposta a chi chiede che cosa sto facendo».
«Ad aprile ci sarà il primo atto di demolizione della vela Verde di Scampia, sarà un periodo complicato ma se riuscirò a trovare due ore sarò orgoglioso di assistere» ha annunciato il ministro.
«L’importante è sbloccare i 400 cantieri fermi in Italia da anni per dare lavoro, creare ricchezza e infrastrutture. Chiunque voglia metterci il timbro, non son geloso, a me interessa che i cantieri partano, chi vuole prendersi i meriti è l’ultimo dei miei problemi» ha quindi sottolineato Salvini, commentando l’annuncio da parte di Luigi Di Maio dello sblocca cantieri in Cdm.
«Per quanto riguarda la difesa, dico che l’Italia non può restare indietro» ha risposto ad una domanda sull’acquisto degli F35. «L’Italia non può restare esclusa da alleanze alle quali appartiene da molti anni. Anche perché – ha concluso Salvini – se non lo fa l’Italia, lo fanno l’Inghilterra e la Francia».
«Io responsabile dei fatti della Nuova Zelanda? È roba da Tso» ci ha tenuto a dire il vicepremier. «È incomprensibile come politici e giornalisti riescano a tirare in ballo Salvini per questo episodio», ha aggiunto. – «Fascismo e comunismo vengono studiati sui libri storia, fanno parte del nostro passato e fortunatamente non del nostro futuro». ha chiosato commentando a Napoli le parole del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. «Qualunque cosa dicessi potrebbe essere usato contro di me – ha aggiunto Salvini – e il dibattito accademico non mi interessa, taccio e studio sui libri di storia come all’università».