Avrebbe compiuto 44 anni Pietro Taricone, attore originario di Caserta che salì alla ribalta come ex concorrente della prima edizione del Reality “Grande Fratello”

Pietro Taricone non è mai stato dimenticato. Ancora oggi testimonianze di affetto girano in rete e sui mezzi stampa ricordando la sua vita da divo del reality televisivo, poi della fiction e del suo privato.

Nacque in una famiglia originaria di Trasacco (AQ) e crebbe tra Frosinone e Caserta, dove conseguì il diploma di maturità scientifica ed intraprese gli studi di giurisprudenza, che non portò a termine. Nella sua vita svolse diverse attività, tra cui quella di amministratore di condominio. Divenne noto nel 2000 grazie alla sua partecipazione alla prima edizione del reality show Grande Fratello, nel quale si classificò terzo con il 15% dei voti, guadagnando grande popolarità nel pubblico televisivo grazie alla sua grande simpatia, alla sua intelligenza e anche alla sua storia d’amore con la concorrente poi risultata vincitrice, Cristina Plevani. La loro relazione fece discutere in seguito al rapporto sessuale dei due, che si è consumato dietro ad una tenda nel quinto giorno di permanenza, durante la diretta televisiva di Stream che trasmetteva 24 ore su 24 dalla casa dello show. A questo rapporto ne seguirono diversi altri durante la durata della trasmissione, sempre al riparo dietro una tenda o una coperta. Si trattava della rappresentazione massima dell’andare oltre i limiti televisivi sino ad allora conosciuti.

Terminata la trasmissione e nonostante le numerose richieste, Taricone evitò di sovraesporre la propria immagine: la prima apparizione successiva al Grande Fratello era al Maurizio Costanzo Show, nell’ambito della rubrica Uno contro tutti il 10 gennaio 2001, facendo registrare alla trasmissione una media di quasi 10 milioni di telespettatori. Uscito dalla Casa, apparve senza veli sul mensile Max e firmò un contratto di esclusiva della durata di due anni con la casa di produzione Titanus per interpretare alcune fiction televisive. Successivamente partecipò come ospite d’onore al Galà della pubblicità del 2001 e al videoclip di Syria Se tu non sei con me (2002), in cui ha vestito i panni di Superman. Nello stesso anno fu testimonial della campagna abbonamenti della pay TV Stream (per il secondo Grande Fratello) per cui ha condotto anche il quiz L’intruso.

I suoi primi lavori come attore furono la fiction Distretto di Polizia 3 (2002) e i film Ricordati di me, diretto da Gabriele Muccino, e Radio West, per la regia di Alessandro Valori, entrambi del 2003. Nel 2006 fu tra i protagonisti della serie TV di Canale 5, ambientata nel mondo dei Vigili del fuoco, Codice rosso, accanto ad Alessandro Gassmann ed Ilaria Spada. L’anno successivo interpretò il ruolo di uno dei fratelli Giuliano, esponenti di spicco della malavita napoletana che hanno avuto rapporti con Diego Armando Maradona, nel film di Marco Risi Maradona – La mano de Dios.

Nella stagione televisiva 2006-2007 comparve, in veste di opinionista, nel reality show condotto da Alba Parietti, Wild West e, in veste di giurato, nel reality Uno due tre stalla di Barbara D’Urso. Il 2008 segnò il suo ritorno sul piccolo schermo con le serie televisive per la Rai La nuova squadra e Tutti pazzi per amore, di cui nel 2010 ha interpretato anche una seconda serie. L’anno seguente è apparso sul grande schermo con Feisbum – Il film, pellicola in otto episodi ispirata al social network Facebook, ed inoltre partecipò come opinionista, con una rubrica intitolata Pietro la notizia, al programma Niente di personale, su LA7.

In occasione delle critiche rivolte nel 2010 da Silvio Berlusconi a Roberto Saviano sul romanzo Gomorra, Taricone difese pubblicamente lo scrittore, come rimarcato dallo stesso Saviano, che nel ricordare la frequentazione con Taricone ai tempi del liceo a Caserta ne ha sottolineato il carisma sin dall’età giovanile. Poco prima della morte, gira la miniserie Baciati dall’amore, trasmessa (postuma) su Canale 5 nel 2011. Il regista Claudio Norza l’ha voluta dedicare allo stesso Taricone.

La morte

Appassionato di paracadutismo, la mattina del 28 giugno 2010, a seguito di una manovra errata o azzardata, come stabilito dall’inchiesta del giudice per le indagini preliminari Maurizio Santoloci, è precipitato al suolo durante un lancio nei pressi dell’aviosuperficie Alvaro Leonardi di Terni. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale locale a causa di un arresto cardiaco, fratture multiple e di un’emorragia interna, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, durato oltre nove ore, che tuttavia non è riuscito a salvargli la vita. Pietro Taricone è morto poco dopo le 2:30 del 29 giugno 2010 presso l’ospedale Santa Maria di Terni a 35 anni. È stato cremato a San Benedetto del Tronto e le ceneri deposte nella tomba di famiglia a Trasacco. Ha lasciato la compagna Kasia Smutniak, conosciuta sul set di Radio West, e la figlia Sophie, nata il 4 settembre 2004.

Taricone morì perché aprì il paracadute troppo tardi. A questa conclusione è arrivato il gip di Terni Maurizio Santoloci, che ha archiviato l’inchiesta per omicidio colposo aperta a carico di ignoti dopo la morte dell’ex gieffino.  A chiedere l’archiviazione era stata la stessa pm Elisabetta Massini, sulla base di una perizia redatta da un altro paracadutista. Per l’esperto nell’incidente non c’è stato alcun guasto. La colpa per l’accaduto è imputabile solo a un errore umano: Taricone avrebbe aspettato troppo a lungo per effettuare la manovra di atterraggio.

Il clamore seguito alla morte di Taricone ha costituito anche un fenomeno mediatico in Italia, con speciali in televisione, analisi sui principali quotidiani, attestazioni di cordoglio nonché dibattiti sulle sue simpatie politiche per CasaPound.

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