Covid: è corsa al tampone, si rischia l’esaurimento dei reagenti già dopo la Befana
In una nota interviene anche il Comitato tecnico scientifico dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. “Non facciamo test inutili per il Covid – si legge – Nell’ultima settimana è andata crescendo la richiesta di tamponi per Sars-Cov-2. E si sta già determinando in alcune situazioni una difficoltà ad ottenere un tampone molecolare in tempi brevi. Ma le alternative ci sono. In moltissimi casi, ad esempio tamponi fatti da persone asintomatiche a basso rischio, basta il risultato di un tampone antigenico”. “In tempi di così alta prevalenza del virus con la variante Omicron, il risultato positivo di un tampone antigenico è altamente affidabile. La conferma molecolare serve soprattutto quando si devono prendere decisioni cliniche in persone ad alto rischio. E in caso di tampone antigenico negativo – prosegue la nota – la conferma molecolare serve solo in presenza di sintomi rilevanti o di importanti fattori di rischio. Dobbiamo puntare sulla capacità dei cittadini di seguire le indicazioni di prevenzione e investire le risorse dove sono più utili per tutelare la salute di tutti”, conclude l’Inmi.
E in Abruzzo da ieri è stop al tampone molecolare di conferma per la positività al Covid-19 riscontrata attraverso un test antigenico. Lo comunica l’assessorato alla Sanità, dopo l’invio di una circolare trasmessa ieri pomeriggio alle quattro Asl regionali. “Si raccomanda ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti – si legge nel documento – di riservare il test di conferma alle sole condizioni ritenute indispensabili”, come ad esempio la necessità di effettuare una valutazione preliminare per la possibile presenza di variante Omicron. Alla ricezione del referto di positività attraverso il sistema telematico Attra-2, la sanità pubblica dovrà provvedere solo alla prenotazione del tampone molecolare di fine isolamento per il soggetto positivo e di fine quarantena per i suoi contatti, secondo le tempistiche già previste dai protocolli sanitari vigenti. “La disposizione – dicono in Regione – si è resa necessaria alla luce dell’insostenibile sovraccarico operativo che si registra in tutte le strutture negli ultimi giorni e tiene conto del perfezionamento delle performance analitiche dei test antigenici attualmente in uso, che rende meno rilevante l’eventualità di falsi negativi”.