Trasformazione, confezionamento e vendita senza alcuna autorizzazione di pellet con marchi contraffatti: controlli dei finanzieri del gruppo di Eboli (Salerno), un sequestro e 4 denunce

Trasformazione, confezionamento e vendita senza alcuna autorizzazione di pellet con marchi contraffatti. È quanto emerso dai controlli effettuati dai finanzieri del Gruppo di Eboli, nel Salernitano. Numerose le attività commerciali ispezionate nei territori della Valle del Sele, di Diano e del Cilento. In quattro aziende sono state riscontrate irregolarità e la vendita di pellet con certificazioni di conformità alterate. In due casi è stata accertata, inoltre, l’assenza dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua), necessaria per lo scarico di acque reflue industriali. Una falegnameria era stata addirittura trasformata in un opificio, in mancanza della prevista concessione. All’interno dello stabile, i finanzieri hanno anche rinvenuto oltre 29 tonnellate di pellet imbustato in sacchetti su cui era riportato indebitamente il marchio che avrebbe dovuto comprovarne l’alta qualità, quando, in realtà, si trattava di segatura di natura mista e di “cippato”, altro combustibile naturale prodotto dagli scarti della lavorazione del legno. L’intera filiera produttiva è stata interrotta e l’azienda sottoposta a sequestro. Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro oltre 130 tonnellate di merce per un valore commerciale di oltre 400mila euro.

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