Covid, Sileri: “Il ritorno parziale allo smart working è inevitabile almeno fino a quando non conosceremo meglio la nuova variante”

“Per ora rimarrei con queste” regole sulla quarantena, “almeno fino a quando non conosceremo meglio la nuova variante. I vaccinati, comunque, hanno già una quarantena più breve, 7 giorni anziché 10. C’è però il rischio” che il Paese si blocchi di nuovo, “infatti penso che dovrà essere rivisto il sistema lavorativo” con un ritorno “parziale” allo smart working. Di fronte al dilagare della variante Omicron, le previsioni del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, non sono rosee. “Penso che sia inevitabile un parziale ritorno allo smart working”, ha detto in un’intervista a Libero, “Se in redazione avete 1-2 positivi è chiaro che altre 5-6 persone finiscono in isolamento. Non vedo alternative per le aziende. Il vero problema sarà negli ospedali, dove il lavoro non può essere a distanza: nel Regno Unito ci sono già 50 mila medici, infermieri e dipendenti in quarantena”. La soluzione è che “dobbiamo conoscere maggiormente Omicron, avere la conferma della minor letalità, del fatto che è meno aggressiva. Solo allora, eventualmente, potremo prendere decisioni. I dati sulla variante sono fondamentali anche per capire a che punto è la pandemia, se il virus, perdendo forza, si sta trasformando in un`influenza stagionale per la quale ogni anno dobbiamo sottoporci a un richiamo. Lo dissi già un anno fa in un`altra intervista a Libero: il virus potrebbe spegnersi da solo”. La corsa ai tamponi di questi giorni trova secondo Sileri poche giustificazioni. “Ho visto file mostruose. Il tampone dev`essere fatto con logica e su consiglio del medico”, ha avvertito, “Se vengo a cena con lei e il giorno dopo mi dice che è positivo non ha senso che corra in farmacia o che mi faccia subito il test a casa. È inutile anche due giorni dopo, bisogna aspettare il periodo d`incubazione del virus. L`unica cosa da fare è mettersi in autoisolamento: i tamponi, fatti così, a caso, danno false sicurezze. E poi non possiamo portare via un tampone a chi ne ha veramente bisogno”. E in sintonia con la posizione di Matteo Salvini, “il costo va abbassato, e per certe categorie devono essere gratis”. Pregliasco, che fa parte del Cts, ha previsto per il 15-20 gennaio 100 mila nuove infezioni al giorno in Italia. “Credo che ci arriveremo molto prima considerando la contagiosità della variante Omicron”, ha avvisato Sileri.

Il Covid di oggi, ha aggiunto il sottosegretario alla Salute, “è molto diverso rispetto a quello che abbiamo conosciuto due anni fa. Purtroppo provoca ancora morti, ma è un`altra cosa paragonato alla variante Delta. Però attenzione: non commettiamo un errore imperdonabile…”. Quello “di dire ‘Omicron è meno pericolosa, che mi vaccino a fare?’. È una stupidaggine: Omicron è meno pericolosa in parte perché il virus probabilmente è diventato meno cattivo, ma sicuramente perché c`è il vaccino, e soprattutto chi ha ricevuto la terza dose ha una buona protezione”. Ancor prima di iniziare la terza dose, c`è stato chi tra gli esperti del governo ha parlato della quarta: il rischio è quello di trasmettere sfiducia. “Sono d`accordo: parlare di quarta dose è stato prematuro e sbagliato. Inoltre fosse per me utilizzerei il termine ‘richiamo’”. Quanto all’obbligo vaccinale, “sono contrario, almeno per adesso”, ha ribadito Sileri, “Di quanto si abbasserebbe la percentuale dei no-vax? In più per le categorie maggiormente esposte l`obbligo c`è già”. La scuola a detta di molti è in pericolo. “Non penso che torneremo in Dad. Però avremo un numero importante di contagi”, ha riconosciuto, “Faremo più tamponi a campione”. Sileri ha infine denunciato “la follia di chi per ottenere il Green pass cerca persone contagiate che lo infettino: siamo all`impazzimento. E comunque occhio, perché anche Omicron ti manda in terapia intensiva”.

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