I Carabinieri hanno eseguito tre arresti per la rapina in pizzeria a Casavatore (Napoli) dove i malviventi entrarono con i fucili puntati davanti ai bambini. Si tratta di un’organizzazione che in pochi giorni avevano organizzato varie rapine con armi da guerra

Entrarono nella pizzeria di sabato sera imbracciando un Kalashnikov e un fucile, puntandoli contri clienti seduti ai tavoli accanto ai loro bambini. Senza nessuno scrupolo. In sala terrore e sbigottimento, e la sensazione di essere stati improvvisamente catapultati in un film. Ma era una scena reale. La dinamica della rapina messa a segno il 9 ottobre scorso a Casavatore, in provincia di Napoli, nel locale “Un posto al sole” scosse l’opinione pubblica nazionale. Oggi tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Casoria con l’accusa di aver messo a segno quello e altri colpi. Per i tre anche l’accusa di associazione a delinquere. Uno armato di un fucile, l’altro di kalashnikov, le armi puntate anche contro un papà che teneva in braccio due bambini e contro un altro signore seduto ad un tavolo affianco al figlio, che ha subito cercato rifugio tra le braccia della madre.

Le scene riprese dalle videocamere di sorveglianza del locale, visualizzate migliaia e migliaia di volte sui social, raccontano attimi di puro terrore di famiglie improvvisamente proiettate in un abisso di spregiudicata violenza, durante un tranquillo sabato sera in pizzeria. I rapinatori non si limitarono a prelevare l’incasso, ma minacciarono i presenti tavolo per tavolo perché consegnassero denaro, orologi e gioielli. È stata quella rapina a far scattare le indagini grazie alle quali i militari hanno individuato una organizzazione stabile dedita alla commissione di rapine anche con l’uso di armi da guerra. Le tre persone fermate in pochi giorni avevano organizzato numerose rapine, tutte sventate, perché all’indomani della rapina in pizzeria fu enormemente rafforzata la presenza dei carabinieri sul territorio.

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