Afghanistan: allarme attentati dell’ISIS, Stati Uniti e Gb a connazionali: “Non andate in aeroporto”

Si fa più alta la minaccia terroristica a Kabul in Afghanistan. Australia e Nuova Zelanda, Stati Uniti e Regno Unito hanno chiesto ai propri connazionali di non recarsi all’aeroporto e a quanti si trovano già lì di andare via immediatamente a causa del rischio di un attentato, segnalato già ieri dall’intelligence americana. Il ministro australiano degli Esteri, Marise Paye, ha avvertito: “C’è una minaccia in corso di un attacco terroristico molto alta”. Il Foreign office britannico, nell’emettere l’avviso ai propri connazionali, ha chiesto di “andare via verso un luogo sicuro e aspettare ulteriori notifiche”. Il dipartimento di Stato americano qualche ora prima aveva chiesto a quanti fossero in attesa all’Abbey Gate, East Gate o al North Gate di “andare via immediatamente”. Anche il ministero degli Esteri di Wellington ha diffuso un ‘advisory’, chiedendo di non recarsi all’aeroporto a causa di una minaccia terroristica in corso molto alta e di restare in un luogo sicuro. Poi il ministero ha fatto sapere che “la Nuova Zelanda non accetterà più richieste dai cittadini afghani” dal momento che stanno per concludersi le operazioni di evacuazione.

L’ALLARME DELL’INTELLIGENCE

Secondo l’intelligence americana, a quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe “imminente” un attacco terroristico all’aeroporto di Kabul. L’Isis avrebbe concluso, infatti, la fase di preparazione di un imminente attacco terroristico contro l’aeroporto internazionale nella capitale afghana. Per eseguire l’attacco, secondo un’informativa degli 007 Usa, i militanti dello Stato Islamico avrebbero programmato di utilizzare oltre 10 attentatori kamikaze, nonché numerosi razzi. Di una “minaccia” terroristica ha parlato anche il Pentagono: “Sappiamo che c’è una minaccia dall’Isis” attorno all’aeroporto di Kabul, hanno sottolineato i portavoce Jack Kirby e William Taylor, dopo che il presidente Joe Biden mercoledì aveva fatto riferimento proprio a questa minaccia come una delle ragioni che lo hanno portato a confermare la scadenza del 31 agosto per la fine delle operazioni di evacuazione dall’Afghanistan.

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