Green pass: al Gambrinus esordio ok, problemi per i turisti Uk, “App non legge loro Qr code. Clienti collaborativi, niente file. Tutto liscio anche alle Terme Poseidon di Ischia

Da stamane obbligo di green pass anche per chi vuole fare colazione nei salottini liberty con vista su Palazzo Reale dello storico caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento a Napoli.
Nel caffè – tappa obbligata di tanti Capi di Stato e monarchi – un cameriere presidia l’accesso al salottino dagli stucchi ottocenteschi chiedendo ai clienti di esibire il certificato di avvenuta vaccinazione. “Al momento nessun problema – fa sapere il titolare Massimiliano Rosati – anche in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza dei clienti d’estate privilegia i tavoli all’esterno. Tuttavia qualcuno, più sensibile all’arte, ci ha chiesto comunque di poter stare dentro e allora scatta l’obbligo di esibire il green pass. Da parte dei clienti stiamo riscontrando la massima collaborazione e perfino qualche eccesso di zelo. Come quei turisti svizzeri che oltre alla certificazione sono venuti con i passaporti in mano”. Quasi tutti, spiega Rosati , “hanno il green pass già scaricato, altri invece mostrano il qr code. In tal caso il nostro personale attraverso l’app scaricata sul cellulare procede a verificare l’autenticità del codice. E abbiamo riscontrato che l’app non legge il qr code di chi proviene dal Regno Unito che è un paese extra Ue. Questo provoca qualche rallentamento nell’accoglienza dei clienti ma basta che usciamo fuori da questo incubo quanto prima che va tutto bene”. “Al momento – conclude il titolare dello storico caffè – non posso dire di aver registrato una contrazione di clienti, anche se è ancora troppo presto per tirare le somme”. Qualche lamentela arriva invece dai bar più piccoli e meno turistici del Gambrinus cui non vanno giù “i compiti di polizia che la normativa sul green pass ci assegna”.

Funziona l’ingresso col green pass ai Giardini Poseidon, il più grande parco idrotermale di Ischia in cui da oggi si entra solo esibendo la certificazione verde o l’esito favorevole del tampone.
Dalle 9.00 in punto molti i clienti già ordinatamente in fila ai tornelli del parco e tutti con smartphone alla mano pronti ad esibire il codice QR della certificazione digitale del Ministero della Salute; sono turisti provenienti da ogni parte d’Italia e diversi stranieri e sanno già tutti che per godersi una giornata nelle piscine termali del complesso della baia di Citara devono sottoporsi al controllo per la certificazione sanitaria.  Inevitabile l’allungamento dei tempi di attesa, in qualche caso la lettura dei codici con la app prescritta dal Ministero non è immediata ma il personale del Poseidon viene in aiuto soprattutto dei clienti meno avvezzi all’utilizzo delle nuove tecnologie. “Avevamo già avvisato da qualche giorno dell’entrata in vigore del green pass” dice Andrea Albano direttore del parco “e ci eravamo preparati aumentando il personale addetto ai controlli.  Abbiamo avuto qualche difficoltà solo con i clienti che avevano acquistato gli abbonamenti e non sono ancora vaccinati ma tutto sommato fino a questo momento il sistema funziona e non riscontriamo grossi problemi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.