Inchiesta sul disastro del bus a Capri: il veicolo verrà analizzato sul posto durante l’incidente probatorio, troppo complicato portarlo via. Venerdì ulteriori esami sul corpo dell’autista deceduto

Il bus di linea precipitato il 22 luglio a Marina Grande a Capri è incastrato e non potrà essere rimosso se non sezionandolo in più parti. Per questo motivo si svolgeranno direttamente sul posto dell’incidente gli accertamenti peritali della Procura di Napoli, in sede d’incidente probatorio.

Nel disastro, si ricorda, ha perso la vita l’autista napoletano Emanuele Melillo, dipendente stagionale dell’Atc, e sono rimaste ferite 23 persone.

Si punta ad accertate lo stato di manutenzione del mezzo, la sua tenuta, lo stato di salute del sistema frenante ed eventuali avarie. Solo a quel punto, terminati tutti gli accertamenti, il piccolo autobus verrà smembrato e rimosso.

Venerdì 30 luglio, intanto, saranno completati gli ultimi esami sul corpo dell’autista. Accertamenti che si terranno nella Clinica Pineta Grande di Castel Volturno. Ieri, negli uffici della Procura di Napoli, è stato conferito l’incarico all’anatomopatologo Giulio Benincasa, che eseguirà gli accertamenti sui campioni prelevati dal muscolo cardiaco e dall’encefalo durante l’autopsia di sabato scorso, alla presenza del medico legale di parte Francesco Paciolla. L’avvocato della famiglia Melillo, la penalista Giovanna Cacciapuoti, ha presentato istanza affinché i campioni di tessuto acquisiti vengano conservati.

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