Licenziamenti Whirlpool: lavoratori in protesta all’aeroporto di Napoli e poi sulla tangenziale. Accurso (Uilm), “si fermi vile atto sciacallaggio industriale”

I lavoratori della Whirlpool dello stabilimento di via Argine a Napoli hanno liberato l’area di accesso alle partenze dell’aeroporto di Capodichino. Una protesta che si è protratta per circa mezz’ora rallentando le operazioni di imbarco per i viaggiatori. Il centinaio di tute blu si è poi spostato nel piazzale dello scalo internazionale dove continua a intonare cori e a gridare slogan, esponendo striscioni e bandiere con la richiesta di poter lavorare. Ieri, l’azienda ha confermato l’avvio delle procedure di licenziamento per tutti gli operai dello stabilimento napoletano nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Nel pomeriggio di ieri, i lavoratori hanno effettuato un presidio nei pressi del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), in occasione della visita del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Giustizia Marta Cartabia. Ne è seguito un incontro con il premier e i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm.

AGGIORNAMENTI:  A Napoli prosegue la protesta dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine. Le tute blu, dopo aver lasciato l’area dell’aeroporto di Capodichino, si sono recate in corteo alla rotonda nei pressi dell’ingresso della tangenziale dove hanno bloccato la circolazione delle auto nei pressi dello svincolo che conduce allo scalo internazionale. Traffico paralizzato. I manifestanti continuano a mostrare striscioni e cartelli e a gridare slogan. Ieri la multinazionale ha ufficializzato il licenziamento collettivo degli operai e la chiusura definitiva del sito produttivo.

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