L’ultimo saluto alla regina della tv, Raffaella Carrà, nella basilica di Santa Maria all’Ara Coeli

Funerali di Raffaella Carrà nella basilica di Santa Maria all’Ara Coeli a Roma. L’applauso della gente ha accompagnato l’ingresso del feretro, portato a spalla fino in chiesa, come tutti hanno potuto vedere dal maxischermo in Campidoglio. Ad attenderla, oltre alla Raggi, anche il fedele compagno di sempre Sergio Japino. Niente fiori né orpelli, soltanto la bara di legno grezzo, come desiderava l’artista. Raffaella Carrà era “una donna straordinaria che ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone“. Sono le parole dell’omelia con cui uno dei cappuccini di San Giovanni Rotondo, con cui la Carrà e Japino, devoti a Padre Pio, erano legati da un rapporto di amicizia. “Certamente molto altro rispetto ai lustrini, paillettes”, Raffaella “è stata molto di più di quello che si è visto e sentito di lei”. “Sergio (Japino, ndr.) ha sottolineato la sua umanità. L’umanità è quanto fa la differenza in questo mondo -ha aggiunto il frate- Ciò che tocca il cuore dell’uomo è la capacità di arrivare a chi ci sta di fronte, di toccare il cuore dell’altro”. L’umanità “è ciò che rende le nostre esistenze su questa terra più belle e più ricche”, ha aggiunto. “E’ la barca su cui sceglie di salire il figlio di Dio nella sua incarnazione”. “Devo fare un annuncio: Raffaella è tornata spesso a San Giovanni Rotondo anche in forma privata, ed era suo desiderio tornarci. L’urna di Raffaella dunque, tornerà a San Giovanni Rotondo, e farà tappa lì prima di andare verso il Monte Argentario”. “Quello di oggi è un addio che pesa, spesso il dolore ci attanaglia e spesso per difenderci un modo è la retorica” ha detto Simone Castaldi, frate della Basilica di santa Maria. “Ma io credo che da questo ci salverà proprio Raffaella, che nella sua vita è stata tanto ma sicuramente non retorica”. “Mi sto domandando -ha detto fra Castaldi- se gli artisti sappiano quanto bene fanno alle vite che toccano. Io credo che lei lo sapesse, ma qualsiasi dubbio in questi giorni è stato fugato”. “Il bene che ha seminato -ha aggiunto- è un bene senza colore e senza bandiere”. Il frate ha poi rivolto un “ringraziamento a Dio per tutto il bene che ci ha dato”, auspicando che la cerimonia possa costituire “una restituzione di un po’ di quel bene e di quella felicità che Raffaella ha dato”. Tantissimi gli omaggi del mondo della tv e dello spettacolo, oltre a quelli della gente comune. Tanti tantissimi i fiori attorno al suo feretro a testimoniare il grande amore dei suoi fan, amici, colleghi e autorità tra cui il ministro della Cultura Dario Franceschini.

Michele Cucuzza

“Ho avuto la fortuna di lavorare con Raffaella nel ’99 a ‘Segreti e bugie’: era travolgente ma anche semplice, sapeva fare tutto ma è rimasta sempre se stessa” dice Michele Cucuzza. “È un esempio da seguire. Era meticolosa, guardava addirittura il mio copione, mi ha insegnato a essere professionale”.

Carmen Russo

“Raffaella era speciale, unica, dal talento indiscusso e dalla sensibilità incredibile” dice una commossa Carmen Russo. “C’era sempre, era un’amica. A Enzo (Paolo Turchi, ndr.) che l’ha conosciuta prima, di me disse: ‘finalmente hai trovato una ragazza che ti ha messo la testa a posto’…”.

Convertini

“Raffaella era la più grande di tutte ma anche semplice. La parola più giusta per descriverla è furore: ci ha dato la gioia di vivere” ricorda Beppe Convertini in Campidoglio per partecipare alla cerimonia funebre.

Heather Parisi

”E’ contro la mia natura ‘to mourn’ pubblicamente … Non l’ho mai fatto, neppure quando sono mancati gli affetti di famiglia. Credo faccia parte della mentalità di noi americani, che siamo molto diversi in questo dal carattere Latino” scrive Heather Parisi su Instagram rispondendo, senza fare nomi, ai tanti follower che l’hanno criticata per non aver ricordato Raffaella Carrà. L’ex showgirl, nel giorno dei funerali della Carrà, posta un video che la ritrae malinconica mentre si affaccia da un traghetto ad Hong Kong dove vive col marito e i figli. ”In questa occasione – prosegue la Parisi – l’ho fatto per una ragione in più, un patto e una promessa: quella di mantenere ‘nostro’ ciò che è stato ‘nostro’. E se la gente non capisce?… ce ne faremo una ragione. In silenzio spesso si dice di più che con mille parole”.

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