La televisione tedesca a Napoli sulle tracce di Enrico Caruso

Nei giorni scorsi una squadra della televisione tedesca, diretta dalla giornalista napoletana d’adozione Stefanie Sonnentag, ha girato un documentario in occasione dell’imminente centenario della morte di Enrico Caruso.

La sceneggiatura è stata scritta dal rinomato regista televisivo tedesco Norbert Bosè, ben noto al pubblico europeo per gli adattamenti cinematografici di documentari sulla vita di personaggi speciali. Il produttore è Studio TV Film GmbH di Berlino (Camera Renè Gorski).

Il film è stato girato a Napoli al Grand Hotel Vesuvio, dove Caruso morì nel 1921, a Sorrento presso il Grand Hotel Excelsior Vittoria, dove il tenore amava trascorrere le sue vacanze con vista sul Golfo, e a Capri all’Hotel Cesare Augustus. Il clou del documentario è un’intervista a Francesco Canessa, il 91enne ex soprintendente del Teatro di San Carlo di Napoli. La famiglia caprese del maestro era molto amica di Caruso. Emigrati a New York alla fine del XIX secolo, conobbero personalmente Caruso, amante degli oggetti antichi, grazie alla loro professione di antiquari. Caruso e la famiglia di Vanessa hanno condiviso una profonda amicizia per tutta la vita.

Le scene rievocate nella suite Caruso del Grand Hotel Vesuvio sono state arricchite, tra l’altro, da numerosi oggetti di scena, forniti dall’architetto napoletano Mario Scippa (Antichità Scippa) e strumenti medici originali della collezione del Museo Arti Sanitarie e Farmacia Storica dell’Ospedale degli Incurabili a Napoli, che documenta anche la storia medica di Giuseppe Moscati. 

Nell’estate del 1921, Caruso, malato terminale, era arrivato a Sorrento dall’America ed era in cura presso il rinomato medico. 

Ma anche se Moscati aveva fatto la diagnosi giusta, secondo la ricostruzione del collezionista di ferri chirurgici Dott. Gennaro Rispoli, ideatore e fondatore del Museo delle Arti Sanitarie, la malattia di Caruso era incurabile, perchè è stata trascurata dai medici che l’avevano avuto in cura in America. L’intervento di Moscati chiarì la diagnosi ma purtroppo non gli salvò la vita.

Il documentario è prodotto dal canale tedesco ZDF in coproduzione con il canale francese Arte e la radiotelevisione svizzera.

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