Lavoro, Istat: da inizio della pandemia 800mila occupati in meno. Ad aprile lieve aumento occupati, calo inattivi

Ad aprile prosegue la crescita dell’occupazione già registrata nei due mesi precedenti, portando a un incremento di oltre 120mila occupati rispetto a gennaio 2021. L’aumento coinvolge entrambe le componenti di genere e si concentra tra i dipendenti a termine. Ma rispetto a febbraio 2020, mese precedente a quello di inizio della pandemia, gli occupati sono oltre 800mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di quasi 2 punti percentuali. E’ quanto sottolinea l’Istat nel pubblicare i dati su occupati e disoccupati. Dopo il rallentamento registrato a marzo, rileva l’istituto di statistica, riprende la crescita della disoccupazione e prosegue il calo dell’inattività: i tassi risultano rispettivamente di 1 e 1,3 punti superiori a quelli registrati prima della pandemia.

Ad aprile c’è stato un lieve aumento degli occupati rispetto al mese precedente, ma una crescita più consistente dei disoccupati a fronte di una diminuzione degli inattivi. E’ quanto rileva l’Istat. La crescita dell’occupazione (+0,1% pari a +20mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti a termine e i minori di 35 anni. Diminuiscono invece gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi e gli ultra 35enni. Il tasso di occupazione sale al 56,9% (+0,1 punti). L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+3,4% rispetto a marzo pari a +88mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d’età. Diminuisce il numero di inattivi di 15-64 anni (-1% pari a -138mila unità) a seguito del calo diffuso sia per sesso che per età. Il tasso di inattività scende al 36,2% (-0,3 punti).

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