Il cinema oggi festeggia il centenario dalla nascita di Sir Peter Alexander Ustinov. E’ stato un attore, regista, sceneggiatore, doppiatore, produttore cinematografico e scrittore britannico

Il cinema oggi festeggia il centenario dalla nascita di Sir Peter Alexander Ustinov . E’ stato un attore, regista, sceneggiatore, doppiatore, produttore cinematografico e scrittore britannico. Peter Ustinov nasce a Swiss Cottage, Londra. Suo padre, Iona (Jona) von Ustinov, per gli amici noto come “Klop”, era di origine russa, tedesca, polacca e ebrea, oltre che di discendenza regale etiope; aveva servito nell’esercito tedesco come pilota durante la prima guerra mondiale, lavorato come addetto stampa all’ambasciata tedesca a Londra negli anni trenta, e in precedenza aveva lavorato come giornalista per un’agenzia di notizie tedesca; nel 1935 incominciò a lavorare per i servizi segreti britannici MI5, diventando cittadino britannico, così da evitare l’internamento o la deportazione durante la seconda guerra mondiale (Peter Wright nel suo libro Spycatcher ipotizza che Klop potesse essere la spia nota come U35; Ustinov racconta nella sua autobiografia che suo padre ospitava incontri segreti tra ufficiali britannici e tedeschi nella loro casa di Londra). Il celebre tenore svedese Nicolai Gedda, il cui padre era anch’egli un Ustinov, era legato a questa parte della famiglia. La madre di Peter Ustinov, Nadia (Nadezhda) Leontievna Benois, era una pittrice e coreografa di origini francesi, tedesche, italiane e russe. Suo padre Leon Benois era stato un architetto imperiale russo e il proprietario del dipinto di Leonardo da Vinci Madonna Benois. Il suo ancora più celebre fratello Alexandre Benois era stato un apprezzato scenografo che aveva lavorato con Stravinsky e Diaghilev. Il loro antenato di lato paterno Jules-César Benois era stato uno chef che aveva lasciato la Francia per San Pietroburgo durante la rivoluzione francese, poi diventato capocuoco della corte dello zar Paolo I di Russia. Ustinov venne educato alla Westminster School ed ebbe un’infanzia difficile e incerta per colpa dei frequenti litigi dei suoi genitori. Dopo aver studiato recitazione, esordì a 17 anni, nel 1938, al Players’ Theatre, diventando presto un attore fisso della compagnia.

La carriera

Ustinov svolse il servizio militare come soldato semplice durante la seconda guerra mondiale, durante la quale fece alcuni film di propaganda con attori come David Niven e cominciò a scrivere. Il suo primo grande successo fu nel 1951 con The Love of Four Colonels. La sua carriera come drammaturgo continuò di pari passo a quella di attore, nella quale il suo ruolo più famoso è stato in Romanoff e Giulietta nel 1956. Tra i suoi ruoli ci sono l’imperatore Nerone in Quo vadis (1951), il capitano Vere in Billy Budd (1962), Lentulus Batiatus in Spartacus (1960), un anziano sopravvissuto in un futuro totalitario in La fuga di Logan (1976) e l’investigatore belga Hercule Poirot in diversi film tra cui Assassinio sul Nilo (1978) e Delitto sotto il sole (1982). Lavorò a diversi film anche come sceneggiatore e occasionalmente come regista, tra cui La via della gloria (1944), School For Secrets (1946), Milioni che scottano (1968) e Memed My Hawk (1984). Vinse due premi Oscar come miglior attore non protagonista per Spartacus nel 1961 e Topkapi nel 1965. Vinse anche un Golden Globe (mise le statuette sulla sua scrivania come in un doppio di tennis, sport che amò per tutta la vita, insieme con la navigazione). Tra il 1952 e il 1955, Ustinov recitò insieme con Peter Jones nella famosa commedia radiofonica della BBC In all directions. La trasmissione presentava Ustinov e Jones a interpretare loro stessi in un’automobile a Londra sempre in cerca di Copthorne Avenue. La commedia viveva grazie ai personaggi che incontravano lungo la strada, spesso interpretati da loro. La trasmissione era inusuale per il periodo ed era più improvvisata che scritta. Ustinov e Jones improvvisavano su un nastro che poi era modificato per essere trasmesso da Frank Muir e Denis Norden, che a volte prendevano parte alla commedia. Forse i personaggi più amati erano Morris e Dudley Grosvenor, due stupidi trafficoni dell’East End di Londra le cui gag terminavano sempre con la frase “Run for it, Morry” (o Dudley). Di questa trasmissione non è rimasta alcuna registrazione. La sua autobiografia Dear me del 1977, che ricevette critiche positive, descrive la sua vita (apparentemente la sua infanzia) sotto le domande del suo stesso ego. Intraprese anche una carriera di scrittore, pubblicando fra i vari romanzi e racconti, soprattutto per bambini, La controspia e Non chiamatelo naso, editi in Italia da Mondadori nel 1990. Nell’ultima parte della sua vita, dal 1969 alla sua morte, la recitazione e la scrittura scesero in secondo piano rispetto al suo lavoro di ambasciatore dell’UNICEF, per la quale raccoglieva anche fondi. In questo ruolo si occupò dei bambini più bisognosi, usando le sue capacità per rallegrare chiunque. Il direttore esecutivo dell’UNICEF Carol Bellamy disse

«Peter poteva far ridere chiunque, il suo monologo in tedesco è la cosa più divertente che io abbia mai visto, e io non so una parola di tedesco.»

In occasione della missione svolta per l’UNICEF, Ustinov si recò a Berlino nel 2002 per vedere per la prima volta le opere scultoree dello United Buddy Bears, realizzate a sostegno di un mondo più pacifico che interessi le nazioni, le culture e le religioni. Ustinov si attivò affinché nel circolo di circa 140 orsi fosse rappresentato anche l’Iraq. Nel 2003 inaugurò sotto la propria egida la seconda esposizione di United Buddy Bears a Berlino. Ustinov fu anche presidente del World Federalist Movement dal 1991 fino alla sua morte. Egli una volta disse

«Un governo mondiale è non solo possibile, è inevitabile; e quando verrà, piacerà al patriottismo nel suo più vero e unico senso, il patriottismo degli uomini che amano la propria nazione così profondamente che la vogliono preservare in sicurezza per il bene comune.»

Il pubblico britannico lo ha conosciuto prevalentemente come ospite di talk show, un ruolo per cui era idealmente adatto. Il suo eclettico retroterra culturale gli rese possibile criticare con umorismo il tipo britannico. Negli ultimi anni di vita si cimentò in qualche monologo teatrale, lasciando libero sfogo alle proprie doti di narratore. Raccontò la storia della propria vita e dei suoi frequenti “allontanamenti dalla società britannica” (come ad esempio quando, durante un esame, gli fu chiesto di citare il nome di un compositore russo. Egli nominò Rimskij-Korsakov, ma venne considerato un errore, dato che il compositore di cui si era parlato in classe era stato Pëtr Il’ič Čajkovskij; gli fu detto anche in tale occasione di non fare l’esibizionista). Parlava inglese, francese, tedesco, italiano, russo, spagnolo fluentemente, e anche un po’ di turco e greco moderno. La sua predisposizione per le lingue gli consentì di doppiare il Principe Giovanni in Robin Hood sia in inglese sia in tedesco. Alla fine degli anni sessanta divenne cittadino svizzero per eludere il sistema fiscale britannico che tassava i guadagni dei personaggi più ricchi con aliquote fino al 90%. Malgrado ciò fu nominato baronetto nel 1990 e fu insignito del titolo di Cancelliere della University of Durham nel 1992, essendo già stato in precedenza il rettore della University of Dundee alla fine degli anni settanta (un ruolo che lo portò a essere da meramente rappresentativo a politicamente attivo, negoziando con il movimento studentesco). Ustinov difese di frequente il governo cinese, affermando in un discorso alla University of Durham nel 2000 che

«La gente se la prende coi cinesi perché non rispettano i diritti umani, ma con una popolazione di quelle dimensioni è molto difficile avere lo stesso atteggiamento verso i diritti umani.»

Nel 2003 la University of Durham ribattezzò la propria “Graduate Society” Ustinov College a riconoscimento dei grandi servigi resi da Ustinov come Chancellor dell’Università tra il 1992 e l’anno della sua morte. Ustinov si sposò tre volte, la prima con Isolde Denham, sorellastra di Angela Lansbury, che apparve accanto a lui nel film Assassinio sul Nilo. Dal matrimonio, durato dal 1940 al 1950, la coppia ebbe una figlia, Tamara. Il secondo matrimonio fu con l’attrice Suzanne Cloutier, che durò dal 1954 al divorzio avvenuto nel 1971. La coppia ebbe tre figli, Pavla, Andrea e Igor. Il suo terzo matrimonio fu con Helene du Lau d’Allemans, che durò dal 1972 fino alla sua morte . Ustinov morì il 28 marzo 2004 per insufficienza cardiaca nella clinica svizzera di Genolier, vicino alla sua casa di Bursins, nel cantone di Vaud. Fu talmente rispettato come ambasciatore dell’UNICEF che il direttore esecutivo dell’agenzia stessa, Carol Bellamy, parlò al suo funerale in rappresentanza del Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Dopo i funerali, la salma di Ustinov è stata inumata presso il cimitero di Bursins, nel Canton Vaud, Distretto di Nyon (Svizzera).

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