1° Maggio: flash mob in piazza a Napoli per il lavoro

“La celebrazione del nostro 1° maggio verterà sulla centralità del lavoro e della partecipazione. Il nostro messaggio, che è anche la risposta alla crisi scaturita dalla pandemia, è: ‘l’Italia rinasce con il lavoro, con la partecipazione e la cogestione dei lavoratori alle attività di impresa’”. E’ quanto affermato dal segretario generale della Confederazione sindacale Cnal Salvatore Ronghi, che ha tenuto una conferenza stampa con la segretario confederale Gabriella Peluso e il segretario territoriale della Città metropolitana di Napoli Giovanni Arnone, per presentare le iniziative che il sindacato terrà in occasione della Festa del Lavoro. Un flash mob davanti alla sede della Prefettura di Napoli, in piazza del Plebiscito, per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulla grave emergenza che vive tutto il mondo del lavoro a seguito delle conseguenze economiche della pandemia e per presentare le proposte del sindacato per il rilancio delle attività produttive e dei diritti dei lavoratori e una video conferenza nazionale con i dirigenti sindacali in collegamento dalle principali città italiane e dai principali luoghi di lavoro colpiti dalla crisi occupazionale ed in particolare da Napoli, Roma, Milano, Reggio Calabria e Palermo. “La pandemia – ha sottolineato Ronghi – ha colpito duramente l’Italia, che già era in decrescita, sotto l’aspetto occupazionale ed economico. Ad oggi contiamo circa un milione di posti di lavoro in meno. Quattro miliardi di ore di cassa integrazione che hanno prodotto, mediamente, una perdita reddituale di 7mila euro a lavoratore. Di questi lavoratori in cigs, oltre un milione corre il rischio di essere licenziati per il fallimento delle imprese. A questi vanno aggiunti oltre un milione di lavoratori a rischio licenziamento del settore del fitness, centri sportivi e piscine, palestre e scuole di danza. Ecco perchè insistiamo che bisogna dare vita ad un nuovo sistema di politiche attive per il lavoro e puntare sulla partecipazione e sulla cogestione delle imprese da parte dei lavoratori”.

“Il prezzo più alto della pandemia in termini occupazionali è stato pagato dal Mezzogiorno ed in particolare dalle donne e dai giovani che hanno perso il lavoro ed hanno visto ridurre le prospettive di occupazione – ha sottolineato Peluso – il nostro 1° maggio sarà, oggi più che mai, dedicato al grande tema dello sviluppo del Sud per la crescita dell’Italia e per creare nuove opportunità occupazionali in tutta la nostra Nazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo devono essere orientate le risorse del Recovery Fund, dando vita ad un grande piano infrastrutturale nel Sud per creare le condizioni per la nascita di nuove imprese e di nuovo lavoro”. “La Città Metropolitana di Napoli – ha detto il responsabile della struttura Arnone – è devastata dalla disoccupazione e dalla povertà e la politica delle Istituzioni locali è stata fallimentare perché non è riuscita a creare le condizioni per far nascere nuovi posti di lavoro. Il mondo del lavoro si regge ormai solo grazie ai coraggiosi piccoli e medi imprenditori, che sono le divenute eccellenze italiane, e che, come tali, vanno sostenuti. Il nostro sindacato – ha concluso Arnone – lancia la grande sfida della partecipazione e della cogestione dei lavoratori all’attività delle imprese, ancor di più in questo momento per il superamento del conflitto e per garantire i lavoratori e dare slancio alle imprese”.

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