Operazione “Giallo oro” della Guardia di finanza in molte province tra cui Napoli e Caserta sul contrabbando di prodotti petroliferi, 2 arresti, 35 denunce e sequestri per 1,7 mln

Due arresti, 35 denunce e il sequestro di 8 motrici, 15 semirimorchi, 1 distributore clandestino, 345 mila litri di olio minerale e altri beni per un valore complessivo di 1,7 milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione “Giallo Oro” condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso contro il traffico internazionale di prodotti petroliferi di scarsa qualità in arrivo da raffinerie dell’Est Europa. I finanzieri negli ultimi mesi hanno eseguito numerosi interventi lungo le arterie autostradali che collegano il confine orientale al resto del Paese, denunciando 35 persone (31 stranieri e 4 italiani, residenti tra le province di Mantova, Napoli e Catania) e arrestandone due in flagranza di reato. I reati contestati sono contrabbando di gasolio e l’irregolarità nella circolazione di veicoli dedicati al trasporto di prodotti petroliferi sottoposti ad accise. Le indagini, coordinate dalla procura di Treviso, hanno fatto emergere una frode per 1.800.000 litri di gasolio e l’omesso versamento di accise per un milione di euro. II gasolio, trasportato all’interno di cisterne e autoarticolati (spesso privi dei requisiti minimi di sicurezza previsti per il trasporto di merci pericolose), proveniva da raffinerie di paesi come Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Austria.

Carburante destinato al consumo, senza pagamento delle accise, in diverse aree del territorio nazionale, tra cui le province di Milano, Roma, Latina, Frosinone, Foggia, Napoli, Ancona, Mantova, Caserta e Catania, dove sarebbe stato stoccato in depositi abusivi e successivamente miscelato prima della vendita al dettaglio. Nel tentativo di sviare i controlli delle pattuglie su strada, il prodotto petrolifero veniva dichiarato cartolarmente come solvente o liquido anticorrosivo: dalle analisi chimiche è emerso invece che era composto per il 70% da gasolio e per la parte residua da olio vegetale, idoneo comunque a garantire la carburazione in motori diesel. Era inoltre accompagnato da documenti con destinazioni finali fittizie, come Grecia, Malta e Spagna. La Procura di Treviso ha deciso di assegnare il gasolio sequestrato ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco di Treviso, Belluno e Verona.

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