Covid, il sottosegretario alla Salute Sileri dice no ad un lockdown nazionale, “Siamo all’ultimo sforzo. Serve più personale e coordinare bene le Regioni”

“Abbiamo misure rigide in alcune regioni, vanno attuate laddove il virus corre di più. Io non sono per un lockdown nazionale: se in una regione le cose vanno bene, senza numeri importanti non vedo perchè farlo. Servono misure chirurgiche laddove corre di più il virus. Il monitoraggio con le regioni a questo mira”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Rai News 24. “La terza ondata che stiamo vivendo – ha detto – è stata ritardata grazie alle misure severe del periodo natalizio e a quelle nelle zone in cui il virus corre di più. Abbiamo una variabile positiva a nostro favore ora: andare avanti con le vaccinazioni. Non siamo partiti con il piede giusto, ma negli ultimi giorni si è recuperato”. “La variante inglese tende a circolare con maggiore frequenza tra i più giovani, ma nel momento in cui abbiamo protetto gli anziani, una circolazione tollerabile tra i più giovani impedisce di andare in ospedale con una malattia più grave. Siamo all’ultimo sforzo: la combinazione di chiusure dove il virus cresce di più e le vaccinazioni crescenti per pochissime settimane consentirà di vedere la luce in fondo al tunnel”, ha concluso Sileri.  

“Purtroppo le scuole sono state chiuse, ma deve essere una soluzione molto molto transitoria, così come è ora di pensare di riaprire i ristoranti la sera: non si può fare ovunque e in questo momento, ma almeno si può iniziare a programmare”.  Nel piano vaccinazioni dell’Italia “la prima mossa deve essere avere a disposizione più vaccini, ed è stata fatta ieri alzando a oltre i 65 anni AstraZeneca. Poi c’è il tema personale: infermieri, medici specializzandi, medici stranieri in Italia, che sono molte migliaia e una risorsa preziosa. Ci sono regioni in cui le vaccinazioni stanno andando benissimo, altre che sono rimaste indietro. Ora la fase più importante è coordinare bene le Regioni per le prenotazioni di chi deve fare la vaccinazione”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Rai News 24. Per Sileri “serve una piattaforma nazionale che consenta un’attività di coordinamento e renda omogenea la distribuzione dei vaccini. Disparità che purtroppo in Italia esistevano prima della pandemia: questa deve essere l’occasione per rendere tutti i 21 sistemi sanitari regionali omogenei”. A livello europeo invece “c’è la necessità di accelerare, meno burocrazia che inchioda l’Europa nei ritardi. L’Europa unita fa forza e consente una contrattazione migliore, ma la reazione all’imprevisto è stata un po’ lenta. Ci sono delle procedure interne che vengono bloccate da troppa burocrazia e poco coraggio”, ha concluso Sileri.

 

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