Frode in pubbliche forniture e corruzione, rinviato a giudizio il dg dell’Asl Napoli 1 Verdoliva. Nella stessa inchiesta a processo l’imprenditore Romeo per l’associazione a delinquere e l’ex governatore Caldoro per traffico di influenze

L’imprenditore Alfredo Romeo è stato rinviato a giudizio dal giudice di Napoli Simona Cangiano nell’inchiesta condotta dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano che configura un’organizzazione che avrebbe tentato di condizionare appalti pubblici e di controllare la gestione di patrimoni immobiliari di pubbliche amministrazioni. Si tratta dell’indagine da cui, nel 2016, prese via il filone sugli appalti Consip poi trasmesso per competenza a Roma. All’udienza preliminare erano imputate complessivamente 55 persone. Romeo è stato rinviato a giudizio per associazione a delinquere. L’imprenditore è stato prosciolto invece da altri reati, come la violazione della legge tributaria e un’ipotesi di corruzione. L’imprenditore è difeso dagli avvocati Carotenuto, Sorge e Vignola.

Prosciolto con l’architetto Ivan Russo della Romeo Gestioni dall’unico reato di corruzione contestato.

Rinvio a giudizio anche per l’ex parlamentare Italo Bocchino (associazione a delinquere), l’ex governatore Stefano Caldoro (traffico di influenze) e l’attuale dg dell’AslNa1 Centro Ciro Verdoliva (frode in pubbliche forniture con riferimento all’appalto per le pulizie dell’ospedale Cardarelli e per corruzione,  prosciolto invece da altri quattro capi d’imputazione).  

 “Nel prendere atto della decisione del Gup di rinvio a giudizio del mio assistito Ing. Ciro Verdoliva attuale direttore generale della ASL Napoli1 Centro, per una parte dei reati che gli erano stati addebitati, pur non condividendo, da suo difensore di fiducia, la decisione, ribadisco la totale fiducia mia e di Verdoliva nei giudici”. Lo dichiara l’avvocato Giuseppe Fusco, legale del dirigente dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, rinviato a giudizio dal gup di Napoli.
 “L’udienza preliminare – aggiunge l’avvocato – rappresenta una fase in cui non si accertano le responsabilità degli imputati per i reati contestati, essendo destinata soltanto alla verifica della esistenza dei presupposti per la successiva fase dibattimentale, i cui giudici avranno il compito e la funzione di stabilire, sulla base delle prove che saranno raccolte, la fondatezza delle accuse e, conseguenzialmente, decidere se condannare o assolvere il Verdoliva, al quale, peraltro, vengono attribuiti presunti reati per condotte risalenti nel tempo e completamente estranei alle sue attuali funzioni di Direttore Generale della ASL Napoli 1 Centro”.
    “Resta fermo il convincimento mio e del mio assistito che il dibattimento dimostrerà l’insussistenza delle accuse”, conclude l’avvocato Giuseppe Fusco. 

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