Corruzione e gare truccate all’Asl di Caserta: 12 arresti, 6 interdizioni, 79 indagati tra cui figura anche il presidente del Consiglio regionale Campania e sequestri per 1,5 mln. Tra i servizi nel mirino anche quello del 118

Associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d`influenze. Queste le principali accuse per cui è stata eseguita dai carabinieri del Nas una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (di cui 12 degli arresti domiciliari e 6 destinatarie di misure interdittive), residenti nella provincia di Caserta. Nucleo del procedimento della Procura della Repubblica di Napoli Nord è un vasto giro di mazzette e favori in seno alla sanità pubblica campana. In questo ambito i militari hanno anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, per la somma complessiva di circa 1.580.000,00 Euro, nei confronti di 48 indagati. L`indagine – si spiega in una nota – prende spunto da una segnalazione riguardante anomalie nell`utilizzo del sistema informatico interno di gestione delle presenze, da parte di un dipendente che ne aveva accesso per la propria funzione di coordinatore amministrativo aziendale. Le prime attività investigative – si aggiunge – hanno permesso di raccogliere gravi indizi, anche grazie alle risultanze delle complesse attività tecniche, nonché rilevare una serie di illeciti allontanamenti dal servizio da parte di 22 soggetti, dipendenti dell`ASL di Caserta, per i quali, in data 25.11.2020, è già stata eseguita un`ordinanza cautelare per l`applicazione di misure interdittive, per truffa ai danni del servizio sanitario.

Altre intercettazioni delle conversazioni telefoniche ed ambientali, nonché dall`acquisizione ed analisi di migliaia di atti aziendali e delle imprese accreditate – hanno permesso di coinvolgere 79 persone per i reati di turbata libertà degli incanti mediante: per l`affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal DSM, in cambio di somme di danaro e regalie varie; ed una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (U.V.I.), assoggettando l`onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell`ASL di Caserta. Poi è stato accertato che l`affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un`associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, corrispondevano ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell`ASL, regalie o altri vantaggi quali assunzioni di propri familiari. La corruzione attribuibile ai gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell`affidamento diretto dei pazienti e dell`omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro ed altre regalie ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici.

Inoltre la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell`ASL, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell`ASL (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari; come la creazione di progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle cosiddette “fasce deboli”, di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito, tra i sodali dipendenti del D.S.M.; l`affidamento pilotato di incarichi legali e mantenimento di apicali incarichi dirigenziali in seno all`ASL, mediante traffici di influenze illecite; l`acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell`ASL; l`illecito allontanamento dal servizio, da parte di alcuni dipendenti dell`ASL, al fine di assolvere faccende personali e familiari.

Figura anche il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, tra le persone indagate nell’inchiesta del Nas e della Procura di Napoli Nord sull’Asl di Caserta, che ha consentito di fare luce su numerosi episodi di assenteismo, corruzione e gare d’appalto truccate. Secondo quanto si apprende, ad Oliviero viene contestato il reato di traffico influenze in relazione a un singolo episodio. “Ho piena fiducia nella Magistratura e sono a disposizione per chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti”, ha commentato il presidente del Consiglio regionale sdella Campania in relazione alla notizia di una indagine a suo carico. 

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