Covid, Inail: nel settore Sanità il 68% dei contagi avviene sul lavoro, con 25% dei morti

Il settore della sanità e dell’assistenza sociale si conferma al primo posto per contagi sul lavoro con il 68,8% del totale delle denunce e il 25,9% dei decessi codificati. E’ quanto rileva il 13esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell`Inail. Tra i settori con più contagi professionali segue l`amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,7% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), al secondo posto per numero di decessi con il 13,2% del totale, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il trasporto e magazzinaggio. Per l`insieme dei settori della sanità, assistenza sociale e amministrazione pubblica si osserva una progressiva riduzione dell`incidenza delle denunce tra le prime due fasi (lockdown e post-lockdown) e una risalita nella terza (seconda ondata), comunque inferiore a quella osservata nella prima fase anche, probabilmente, per una migliore gestione del rischio (si è passati dall`80,4% dei casi codificati nel primo periodo al 54,7% del periodo giugno-settembre, per poi risalire al 77,7% nel quadrimestre ottobre-gennaio).

Viceversa, rileva l’Inail, l`incidenza di altri settori, con la graduale ripresa delle attività, in particolare nel periodo estivo, è aumentata tra le prime due fasi e si è ridotta nella terza. È il caso, per esempio, dei servizi di alloggio e ristorazione (passati dal 2,5% del primo periodo al 5,8% del secondo e al 2,4% del terzo) o i trasporti (passati, rispettivamente, dall`1,2% al 5,5% al 2,2%). “Il decremento in termini di incidenza osservato nell`ultimo quadrimestre nei servizi di alloggio e ristorazione e nei trasporti non deve però trarre in inganno” avverte l’Istituto “A partire dal mese di ottobre in questi settori, come in tutti gli altri, il numero dei casi è aumentato sensibilmente. A diminuire è la loro quota sul totale, a fronte del più consistente aumento che caratterizza, sia in valore assoluto che relativo, la sanità”. Con il 39,2% delle denunce, l`82,7% delle quali relative a infermieri, e l`11,2% dei casi mortali codificati (il 68,0% infermieri), la categoria dei tecnici della salute è quella più coinvolta dai contagi. Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,3% delle denunce (e il 5,1% dei decessi), i medici con il 9,2% (6,7% dei decessi), gli operatori socio-assistenziali con il 7,3% (3,3% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8% (4,2% dei decessi). Tra le altre professioni spiccano quelle degli impiegati amministrativi, con il 3,9% delle denunce e il 10,7% dei casi mortali, degli addetti ai servizi di pulizia, dei conduttori di veicoli e dei direttori e dirigenti amministrativi e sanitari.

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