Polizia postale, nell’anno dell’emergenza Covid e delle scuole aperte a singhiozzo incremento del 110% dei reati contro minori

Nell’anno delle emergenza Covid-19 l’attività di prevenzione e contrasto della Polizia postale e delle Comunicazioni alla pedopornografia registra un forte incremento. Le condotte delittuose hanno registrato un incremento di circa il 110% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riguardano i reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online e dell’adescamento di minori online. Dai dati 2020 dell’attività svolta dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nel monitoraggio della rete, sono stati visionati 33.681, di cui 2.446 inseriti in black list e oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici. Le persone indagati per reati di pedopornografia sono state lo scorso anno 1192 contro le 617 del 2019 (+93,1%). Quasi raddoppiati anche gli arresti: 69 nel 2020, quasi l’87 pe cento in più rispetto al 2019 (37). Dall’inizio della diffusione pandemica da COVID-19, la Polizia Postale ha intensificato il monitoraggio della rete con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online, determinato dalle misure restrittive assunte. E’ stato svolto un lavoro di valutazione settimanale dei dati relativi alla vittimizzazione dei bambini e dei ragazzi in rete, al fine di monitorare la minaccia cibernetica in un momento di fragilità emotiva nazionale. Con la sospensione delle attività scolastiche e la conseguente attivazione della didattica a distanza per tutti gli Istituti, molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla formazione degli studenti. Il monitoraggio della Polizia Postale è stato molto assiduo sul monitoraggio anche sulle app di messaggistica istantanea, al fine di individuare i responsabili degli accessi non autorizzati, accertando la presenza di gruppi dedicati.

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