Il ministro Speranza: “Rt è a 0,91, ma nuove misure sono necessarie, evitare una nuova fase di recrudescenza del virus. Ora le energie vanno rivolte alla vaccinazione”

“L’Rt è passato in 5 settimane da 1,7, un dato molto preoccupante, a 0,91 oggi, che non significa scampato pericolo, ma che le misure adottate hanno prodotto effetti. È una notizia importante: siamo finalmente sotto l’1, è il primo segnale, non è finita. Ora dobbiamo continuare con misure che ci consentano di non vanificare gli sforzi fatti”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Ho sentito parlare di linea dura o morbida” riguardo le ultime misure previste dal Dpcm, “ma per me è una linea necessaria se vogliamo fermare un’ipotetica terza ondata, se vogliamo aiutare medici e infermieri a gestire una pressione ancora molto forte”. “La situazione dà segnali incoraggianti”, ha continuato Speranza, ricordando che “con le misure prese nelle ultime settimane abbiamo provato a piegare la curva senza un lockdown generalizzato. Ma se molliamo rischiamo immediatamente di rimetterci in una situazione di grande difficoltà. Per questo siamo costretti a chiedere ancora qualche sacrificio: non è bello per chi governa, sarebbe bello dire che si può tornare alla normalità, ma non diremo la normalità alle persone”. “L’obiettivo è evitare una nuova fase di recrudescenza del virus a inizio del nuovo anno: basta poco per ripiombare in una situazione difficile, lo abbiamo visto nei mesi estivi, abbassando la soglia di attenzione e del rispetto delle regole. Ora dobbiamo evitare che le prossime settimane, in particolare durante la pausa natalizia, possano essere un nuovo momento che ci rimette in difficoltà”, ha concluso Speranza.

“La situazione” dell’emergenza coronavirus in Italia “è ancora molto complicata: il numero dei decessi di ieri ci deve fare riflettere, come la pressione sulle strutture sanitarie e il numero dei contagiati che è ancora molto alto”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al 9° healthcare summit del Sole 24 Ore. “Da fine gennaio contiamo di avviare la campagna vaccinale: sarà un’operazione imponente e senza precedenti, abbiamo bisogno che le nostre energie siano rivolte a quell’operazione”, ha spiegato Speranza, ricordando che “nelle ultime settimane le misure messe in campo, il modello costruito con le diverse aree, ha prodotto un abbassamento della curva”.  “Dare date, assumere impegni, senza avere nessun vaccino a ora approvato non risponde ad un atteggiamento adeguato. Il cuore della vaccinazione, se l’Ema approverà e quindi ci darà massima sicurezza, avverrà tra la primavera inoltrata e l’estate”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza,”Dobbiamo essere seri e rigorosi, abbiamo bisogno di un vaccino in tempi brevi ma sicuro. La tempistica – ha spiegato – sarà subordinata alle autorizzazioni che l’Ema ci darà. Una data è il 29 dicembre, quando la nostra Speranza è che il vaccino Pfizer-BioNTech possa avere l’autorizzazione, e la seconda è il 12 gennaio quando la stessa autorizzazione potrebbe arrivare per il vaccino di Moderna. Non ci sono a ora altre date segnalate da Ema”. “L’auspicio sarà poi – ha detto ancora – nel più breve tempo possibile arrivare ad una popolazione più larga, a partire dai servizi pubblici essenziali. Il vaccino sarà gratuito per tutti e partiremo con una impostazione di non obbligatorietà, poi nel corso dei mesi valuteremo la risposta dei cittadini: il nostro obiettivo sarà raggiungere l’immunità di gregge”.

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