Naufragio di migranti davanti alle coste libiche, fermato dalla polizia uno scafista, a bordo 120 persone, vi furono 6 morti

 La Polizia di Stato di Trapani ha fermato, con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato e naufragio, un ventunenne del Ciad che sarebbe stato alla guida del gommone naufragato l’11 novembre scorso a largo delle coste libiche. Il natante, soccorso dalla nave Open Arms, aveva a bordo circa 120 persone, di cui 6 rimaste vittime del naufragio. I migranti soccorsi erano stati trasportati sulle coste siciliane e posti in regime di quarantena, in attesa di poter essere trasferiti nelle strutture di accoglienza, dice la Squadra Mobile di Trapani. Al termine degli interrogatori dei testimoni e di ulteriori approfondimenti investigativi, i poliziotti hanno individuato il presunto conducente dell’imbarcazione naufragata. “Decisive le ricostruzioni effettuate attraverso le testimonianze dei migranti che hanno raccontato la dinamica del viaggio, culminato con la rottura dello scafo in gomma e la caduta in mare degli occupanti, nonché offerto significativi elementi indiziari a carico dell’indagato” dice la polizia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.