Dagli ospedali alle scuole, arriva il protocollo per le lezioni a distanza

Contrasto della povertà educativa nel settore dell`apprendimento a distanza, che parte dall`esperienza di bambine e bambini ospedalizzati a causa di gravi malattie, per arrivare alla realizzazione di un protocollo “collaudato” in scuole di diverso ordine e grado nel Nord, nel Centro e nel Sud del nostro Paese, da mettere a disposizione di tutti nell`ottica di una riflessione sulla didattica a distanza in questo periodo di emergenza sanitaria. E questo l’obiettivo del rapporto “Crescere senza distanza”, promosso da ministero della Salute, ministero dell`Istruzione e `Con i Bambini` e realizzato da `Fondazione Zancan`, presentato oggi a Roma. Agli insegnanti della scuola in ospedale, ai genitori e ai sanitari dei ragazzi che li curano, agli stessi bambini e ragazzi è stato chiesto cosa insegnano le esperienze dei giovani con patologie croniche sull`apprendimento a distanza. Gli intervistati hanno dato indicazioni preziose su come gestire “l`apprendimento durante il distanziamento” e su come gestire la classe rovesciata (da uno al piccolo gruppo, a tutti). I loro contributi sono stati utilizzati per costruire raccomandazioni a disposizione del mondo della scuola, delle famiglie e di quanti operano nei progetti di lotta alla povertà educativa. Le indicazioni raccolte sono state “messe alla prova” in 11 scuole distribuite tra Nord, Centro e Sud Italia, con uno stress test, grazie all`impegno e alla generosità di insegnanti e studenti che, nell`ultima fase dello scorso anno scolastico, quella più difficile, hanno provato ad utilizzarle. I risultati sono ora condensati in raccomandazioni per facilitare l`apprendimento a distanza, utilizzabili su più vasta scala per ridurre le distanze. 

Per quanto riguarda la scuola in ospedale, i ragazzi e le ragazze intervistati hanno dichiarato che l`insegnamento personalizzato è più proficuo sul piano dell`apprendimento, perché favorisce l`attenzione e il confronto con l`insegnante. Questo approccio è ritenuto fondamentale per sostenere gli studenti in un momento di difficoltà come quello della malattia, aiuta ad avere un obiettivo, a non lasciarsi andare. Incoraggia sul piano psicologico e pratico. Rispetto agli alunni della scuola primaria coinvolti “nello stress test”, invece, il 62% ha dichiarato di apprezzare la didattica a distanza e il 91% di avere appreso cose nuove. Anche se molti di loro hanno sentito la mancanza dei propri compagni di classe (44%). Nello specifico, ai bambini della scuola primaria è stato chiesto cosa sia mancato di più in questo periodo. C`è chi ha risposto le maestre, gli amici, i compagni di classe, i corridoi pieni, la ricreazione, i laboratori, la LIM, i banchi, la lavagna e chi ha sentito la mancanza dei compiti insieme all`insegnante, l`ansia per l`interrogazione, gli spettacoli, le gite, la ginnastica in palestra, le lezioni con la classe, i collaboratori scolastici, il giardino e, in generale, il contatto fisico e il confronto con tutto ciò che ruota attorno al mondo della scuola. Valori simili anche per la scuola secondaria di primo grado – l`86% degli intervistati dichiara di avere imparato cose nuove – e di secondo grado: al 57% degli intervistati è piaciuta la didattica a distanza e il 71% ha dichiarato di avere imparato cose nuove.

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