Brasile, il difensore delle tribù dell’Amazzonia ucciso da una freccia, il 56enne si stava avvicinando all’area di un gruppo di indigeni

Uno dei principali esperti e difensori brasiliani delle tribù dell’Amazzonia, Rieli Franciscato, è stato ucciso da una freccia nel petto in una zona vicina a un sito indigeno nella regione di Rondonia, nel nordovest del Brasile. Il 56enne era nella zona per monitorare una tribù come parte del suo lavoro per l’agenzia del governo Funai. Alcuni testimoni hanno visto Franciscato e il gruppo con cui viaggiava finire sotto il fuoco di frecce mentre si avvicinava agli indigeni. Franciscato, che era anche scortato dalla polizia, ha tentato di nascondersi dietro a un veicolo ma è stato colpito ed è morto. Secondo un agente presente l’esperto si è tolto la freccia dal petto, poco sopra il cuore e ha corso per 50 metri, “poi è crollato, senza vita”. Secondo il fotoreporter Gabriel Uchida, che era presente sul luogo dell’attacco, Franciscato stava tentando di osservare la tribù nota come “il gruppo isolato del fiume Cautario”, solitamente “un gruppo pacifico” ma che questa volta aveva “cinque uomini armati”. Secondo i difensori dei diritti delle tribù indigene, l’aggressione è “quasi certamente la risposta alla pressione immensa” sulla foresta e sulle persone che la abitano, causata dalla deforestazione e dalle minacce all’habitat da parte di coloro che intendono sfruttare le risorse del territorio. I conservazionisti hanno criticato duramente il presidente brasiliano Jair Bolsonaro pee aver ridotto i finanziamenti alle agenzie di tutela tra cui la Funai e per aver portato avanti l’intenzione di ridurre le zone protette e aprire ad agricoltura e sfruttamento minerario l’Amazzonia.

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