Uno studio italiano per scoprire le cause di morte da Covid-19, “Passo avanti importante nella lotta al virus”

“Lo studio del Policlinico Sant`Orsola di Bologna, che ha coinvolto anche il Policlinico di Modena e l`Università di Modena e Reggio Emilia, sui meccanismi responsabili dell`elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti affetti da Coronavirus è un altro esempio dell`eccellenza della sanità pubblica dell`Emilia-Romagna e della qualità professionale di chi vi lavora. Non solo nei mesi più difficili della pandemia il sistema sanitario regionale ha contribuito in maniera decisiva a gestire un`emergenza senza precedenti, ma allo stesso tempo ha gettato le basi per segnare un significativo passo in avanti nella lotta al virus, che potrebbe portare a raddoppiare il tasso di sopravvivenza nei pazienti più gravi nell`attesa del vaccino, speriamo tutti la più breve possibile”. Così il presidente della Regione Emilia-RoNasce in Emilia-Romagna lo studio internazionale che scopre le cause della mortalità da Coronavirus e potrebbe dimezzare le vittime, Bonaccini-Donini: “Passo avanti importante nella lotta al virus.

Dalla ricerca un altro esempio del valore e della qualità della nostra sanità regionale e di chi vi lavora”magna, Stefano Bonaccini, e l`assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, commentano la ricerca- con il Policlinico Sant`Orsola capofila e pubblicata sulla rivista scientifica Lancet- che descrive il meccanismo responsabile della elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti con Covid-19: secondo lo studio, grazie a due semplici esami è possibile una diagnosi precoce che, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50%.
“Gli incredibili risvolti che questa scoperta potrebbe avere sono a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale grazie alla pubblicazione su una rivista autorevole come Lancet, ma è importante sottolineare anche il valore simbolico dello studio.

L`Emilia-Romagna è questa, e diciamo Emilia-Romagna a pieno titolo perché insieme al Sant`Orsola sono coinvolti anche il Policlinico di Modena e l`Università di Modena e Reggio Emilia: una regione dove non ci si limita all`ordinario, anche quando è straordinario come una pandemia, ma si guarda sempre avanti e ci si pone obiettivi sempre più ambiziosi”. “A tutti i medici, ai ricercatori e gli accademici coinvolti- chiudono Bonaccini e Donini- va il nostro grazie e quello dell`intera comunità regionale, per darci una nuova speranza di evitare ulteriori vittime in un momento in cui il virus non è ancora sconfitto e nel quale le regole devono continuare a essere rispettate. E questo è sempre bene ricordarlo”.

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