Locali notturni e discoteche chiusi in tutta Italia: dopo la videoconferenza è arrivata la decisione che era nell’aria da alcuni giorni. Codacons: “E’ tardivo, denunciamo Governo e Regioni per epidemia colposa”

Troppi assembramenti, rischio di contagio elevato: stop ai locali notturni e alle feste da ballo. Il Governo, d’intesa con i presidenti di Regione, ha deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e locali assimilati, a partire da domani, in tutta Italia. La decisione, che avrà effetto almeno fino al 7 settembre, era nell’aria da alcuni giorni ed è arrivata nel pomeriggio di oggi, quando i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli, si sono riuniti in videoconferenza con i governatori regionali. Nel testo dell’ordinanza con la quale si dichiara lo stop ai locali notturni viene chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale. Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.

“Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”, recita l’ordinanza alla firma del ministro della Salute Speranza che dice: “Diamo un segnale al paese che bisogna tenere alta l’attenzione”.

Col nuovo stop per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb (il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, dice all’ANSA Gianni Indino, presidente del SilbEmilia-Romagna. Dal Governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”. Il Governo promette indennizzi.
Intanto, il Codacons presenterà domani una formale denuncia contro il Governo Italiano e i presidenti delle Regioni per concorso in epidemia colposa e attentato alla salute pubblica, in relazione alla mancata chiusura delle discoteche. “Chiudere ora le discoteche quando tra luglio e agosto sono state organizzate centinaia di serate in tutta Italia vuol dire chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”, sostiene il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
(Immagine di repertorio)

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