Coronavirus: perquisizioni dei carabinieri all’Istituto Zooprofilattico di Portici (Napoli), indagato il direttore Antonio Limone, l’indagine della Procura sull’affidamento a privati dell’esecuzione dei tamponi

Dai Covid Hospital all’affidamento ai privati dell’esecuzione dei tamponi. Entra nel vivo un altro filone dell’inchiesta della Procura sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Su delega dei pm Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, i carabinieri hanno eseguito un decreto di perquisizione all’istituto zooprofilattico di Portici e nei confronti del direttore dell’istituto, Antonio Limone. Si indaga per concorso in turbativa d’asta. Ad aprile, Repubblica aveva raccontato i dettagli della procedura avviata da Soresa per coinvolgere i privati nella possibilità di eseguire i test per verificare la positività al Covid 19, fissando inizialmente un tetto di 500 tamponi al giorno, ritenuto troppo alto da Federlab. In quel momento, tecnici e mezzi dello Zooprofilattico si appoggiavano anche presso il laboratorio Ames di Casalnuovo, cui l’istituto era legato da un contratto per attività di analisi stipulato nel 2019. Anche il rapporto tra l’istituto diretto da Limone e il centro Ames è ora sotto i riflettori della Procura. Assistito dall’avvocato Nello Pizza, Limone ha sempre ribadito di aver agito sempre nella massima trasparenza, spiegando che l’istituto non ha rivestito alcun ruolo nella procedura avviata da Soresa e che l’uso dei locali del centro Ames è avvenuto a titolo gratuito.

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