E’ stata la moglie del 35esimo presidente degli Stati Uniti, una vita travagliata e oggetto di attenzioni ossessive dei media, Jacqueline Lee Kennedy oggi avrebbe compiuto 91 anni

Jacqueline Lee Kennedy Onassis, detta Jackie (Jackie O), nata Bouvier, è stata una first lady statunitense. Fu la moglie di John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti, First lady dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, data dell’assassinio del marito. Vedova, sposò nel 1968 l’armatore greco Aristotele Onassis. Jacqueline Lee Bouvier nacque in una famiglia dell’alta società newyorkese, come primogenita di John “Jack” Vernou Bouvier III (1891 – 1957), un broker di borsa di origine francese, e di Janet Norton Lee (1906 – 1989), figlia di un direttore di banca. Jacqueline ebbe una sorella più giovane, Caroline Lee (nota come Lee Radziwill) nata il 3 marzo 1933. I suoi genitori divorziarono nel 1940 e la madre si risposò nel 1942 con l’erede della Standard Oil, Hugh Dudley Auchincloss, Jr. da cui ebbe altri due figli: Janet Jennings Auchincloss e James Lee Auchincloss.

Jacqueline trascorse le vacanze estive dei primi anni della sua vita nella tenuta dei nonni paterni a East Hampton, dove ebbe modo di praticare l’equitazione divenendo un’esperta cavallerizza e vincendo numerosi trofei e medaglie. Questo è un costume molto diffuso tra le famiglie di buona condizione sociale degli Stati Uniti. Jacqueline era molto legata a suo padre, per questo soffrì molto quando questi cadde vittima dell’alcolismo. Coltivò numerosi interessi quali la lettura, la poesia, la fotografia e la pittura. Jacqueline frequentò la Miss Porter’s School dal 1944 al 1947, poi il Vassar College dal 1947 al 1948 (dove venne anche nominata “debuttante dell’anno” nella stagione 1947-48) e i cui insegnanti la resero capace di un profondo attaccamento alla vita; infine, frequentò la George Washington University, dove ottenne la laurea in belle arti nel 1951. Nel 1949 si recò a Parigi per un soggiorno di studio alla Sorbona, dove rimase affascinata dalla Francia e dalla sua cultura, sviluppando un senso del gusto e dell’eleganza che si sarebbe manifestato successivamente in molti aspetti della sua vita. Parlava correntemente italiano, francese e spagnolo, qualità che sfruttò nella campagna presidenziale del marito registrando discorsi per gli immigrati.

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