Napoli, sparò e uccise il cane di un pregiudicato durante l’arresto, agente rinviato a giudizio. Il sindacato di polizia: “Rispetto per gli amici a 4 zampe ma fu legittima difesa”

“Il rinvio a giudizio del collega, per quel che ci riguarda, ha poco senso ed immaginiamo sia semplicemente un atto dovuto, sicuri che la Magistratura accerterà la realtà dei fatti”. Commenta così, Roberto Massimo, segretario provinciale di Napoli del sindacato Usip-Uil, il rinvio a giudizio del poliziotto che il 12 luglio del 2019, durante l’arresto di un pregiudicato sparò al cane dell’uomo, uccidendolo. Secondo il segretario, sparando al cane, i poliziotti, “salvarono la vita ad un operatore di polizia coinvolto, aggredito dal cane stesso. Fermo restando l’amore ed il rispetto che abbiamo per i nostri amici a 4 zampe, la necessità di uccidere l’animale fu motivata dall’esigenza del momento ed è condivisibile, poiché la tutela di un essere umano, di un cittadino o, come in questo caso, di un operatore di Polizia, si chiama legittima difesa”. “Esprimo ferma condanna e aperto biasimo nei confronti di tutti coloro che, con dichiarazioni pubbliche, vorrebbero far passare gli uomini e le donne in divisa come crudeli assassini, strumentalizzando l’accaduto. Se al posto del tutore dell’ordine ci fosse stato un nostro figlio, oggi li chiamerebbero eroi, paladini che con sprezzo del pericolo e senso del dovere tutelano i cittadini. Siamo stanchi di essere presi di mira ed utilizzati come strumento di pressione per scopi elettorali. La politica, la vera politica, si faccia sentire e stia accanto a questi paladini” Conclude il numero uno della Usip-Uil di Napoli.

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