Camorra, sequestrati dalla Dia beni per oltre 10mln a un manager del settore turistico di origini campane e residente a Montecatini legato al clan Formicola. Nel 2004 avrebbe ospitato sotto falso nome, un latitante di camorra in uno dei suoi alberghi

Ha legami con gli ambienti camorristici napoletani, in particolare il clan ‘Formicola’. Per questo la Dia di Firenze, in collaborazione con quella di Roma e Padova, ha eseguito un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale fiorentino su proposta del Direttore della DIA, Generale di Divisione Giuseppe Governale, nei confronti di un imprenditore residente a Montecatini Terme (PT) ma di origini campane, operante nel settore immobiliare e turistico-alberghiero. Il manager, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, ha riportato condanne irrevocabili per diversi reati, tra cui, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, detenzione di armi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e ricettazione. Inoltre, nel 2004, risulta aver ospitato, sotto falso nome, un latitante di camorra in uno dei suoi alberghi.

L’indagine ha consentito alla Dia di dimostrare – si spiega in una nota – oltre al profilo criminale dell’imprenditore – orientato ad agevolare l’attività del predetto clan camorristico – la sproporzione tra i redditi dichiarati e il consistente patrimonio accumulato nel tempo, a lui riconducibile, ma in parte fittiziamente intestato alla moglie e ai figli. Il tribunale di Firenze ha così disposto il sequestro di tre aziende e di quote societarie (di imprese operanti nel settore turistico-alberghiero), di tre fabbricati, di decine di rapporti finanziari, nonché di beni mobili, per un valore complessivo stimato in oltre 10 milioni di euro. Le predette società, delle province di Pistoia, Firenze, Roma e Venezia, sono state affidate ad un amministratore giudiziario, al fine di consentire la prosecuzione dell’attività lavorativa e non creare problemi al personale dipendente.

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