Morto a 98 anni l’imperatore dei casinò Stanley Ho, l’uomo che ha ridicolizzato Las Vegas

 A Macao è morto un uomo che ha fatto la storia e ha costruito il presente e forse i futuro dell’ex colonia portoghese. Si tratta di Stanley Ho, colui che ha creato il più grande impero del gioco in Asia e che ha relegato Las Vegas al ruolo di comprimario nel mondo dei casinò. Stanley Ho Hung-sun aveva 98 anni. Ha lasciato – come diceva lui stesso – tre vedove (era a sua volta vedovo di un’altra donna) e 15 figli (due sono morti prima di lui). Soprattutto ha lasciato una vita piena di avventure e successi e diverse ombre. Da un punto di vista finanziario, Macao deve gran parte della sua economia a lui. La metà delle entrate fiscali del territorio semi-autonomo cinese (regolato sulla base del principio “un paese, due sistemi”) deriva proprio dal suo impero del gambling.

A livello individuale è stato a lungo uno degli uomoni pi ricchi d’Asia. Quando si è ritirato nel 2018, secondo quanto riferisce il South China Morning Post, il suo patrimonio ammontava a circa 6 miliardi e mezzo di dollari. Lontano ormai da quelli dei giganti della web-economy, ma comunque ancora ragguardevole. Ho è stato il fondatore e numero uno delle SJM Holdings, da cui dipendono 19 casinò a Macao, tra i quali il famoso Grand Lisboa. I suoi principali eredi sono la figlia Pansy, la quarta moglie Angela Leong e il figlio Lawrence, che oggi è il direttore operativo della holding. Gli investimenti di Staley Ho vanno oltre Macao ed erano presenti in Cina, Portogallo, Corea del Nord, Vietnam, Filippine, Mozambico, Indonesia e TImor Est.

Nel presentarsi al giudizio della storia, Ho può vantare a suo merito un’ampia attività filantropica. Un numero importante di musei, ospedali e centri sportivi porta il suo nome. Nello stesso tempo, a testimonianza di una vita non proprio morigerata, è stato anche un grande consumatore di tartufi pregiati e collezionista di oggetti d’arte, di cui qualche volta è entrato in possesso in maniera non proprio legale. Il suo rapporto con Pechino possiamo dire che fosse buono. Ho era membro della Conferenza politico consultiva del popolo cinese (CPPCC), uno dei due organi al vertice legislativo della Repubblica popolare, che proprio in questi giorni svolge le sue annuali “Due Sessioni” e che l’hanno fedinito un “imprenditore patriottico”. Stanley Ho era nato da una ricchissima famiglia di Hong Kong il 25 novembre 1921, quindi cittadino britannico. Parte dell’aristocrazia coloniale, pronipote di Sir Robert Hotung, Head Comprador di Hong Kong. Si trattava di una famiglia euroasiatica i cui componenti avevano il ruolo di compradores per Jardine Matheson, la trading company coloniale principale britannia. Personaggi, insomma, che sembrano usciti dalla Trilogia della Ibis di Amitav Ghosh.

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